mercoledì 4 marzo 2015

Vesigna, scienza popolare



.Gigi Vesigna
Ieri è morto Gigi Vesigna, fu il direttore più importante di Tv Sorrisi e Canzoni, quello che incarnò il giornalismo televisivo negli anni d’oro e insegnò il mestiere a molti che gravitavano intorno a quel mondo. Vesigna aveva un’attenzione quasi religiosa ai gusti del pubblico, un comandamento che era introiettato dai giornalisti di Sorrisi a cui bastava rispondere, di fronte a tante richieste, “questo per Vesigna non funziona”.

Dirigeva Tv Sorrisi e Canzoni da prima dell’avvento di Berlusconi, e lo guardava con la curiosità e l’attenzione verso di un Berlusconi di un sorprendente cane da tartufo. Lo rispettava ma, in fondo era convinto di saperla più lunga di lui. Alla registrazione di un programma per Canale 5 arrivò Vesigna con un libro in mano, un libro che – diceva a tutti - doveva assolutamente finire di leggere. Era “Il falo delle vanità” di Tom Wolfe. Erano così le leve di Tv Sorrisi e Canzoni, come anche la leggendaria Rosanna Mani: comandanti di una nave convinti – e spesso a ragione – di avere uno sguardo più lungo di tutti. Più lungo del ricco, che in quel caso si chiamava Berlusconi.

Vesigna è stato il campione di un genere guardato sempre con diffidenza in Italia: il giornalismo popolare, il grande rotocalco. Si inventò quella genialata del Telegatto,
Vesigna al Telegatto.
che resiste ancora nell’immaginario di tanti ma che purtroppo se n’era già andata insieme a lui. Ma anche le didascalie sotto le foto dei personaggi famosi con età, anno di nascita e segno zodiacale. Furono anni di conquiste, di vittorie, di veri sorrisi e grandi canzoni.
Eppure la cultura di Tv Sorrisi e Canzoni non è mai riuscita a fondersi con quella storica del gruppo Mondadori, “la casa editrice che offrì agli italiani sia Topolino che Eugenio Montale”. Una mancanza che, alla fine, è stata il vero limite del berlusconismo.