Il Nab 2013 a Las Vegas. |
Anche FCPX è stato presentato tre anni fa in un evento
collaterale al NAB e alla sua prima presentazione, più che di una
killer application si è potuto parlare di una self-killing app, una specie di
bagno di sangue.
Ma siamo nel 2013, e molte cose sono cambiate. La crisi dà
una sola possibilità all’industria dell’entertainment: sviluppare tecnologie
che rendano concreti modelli produttivi di qualità ma a basso costo; e che
costringano i consumatori a cambiare il parco televisori. Dopo il buco
nell’acqua del 3d (una delle più gigantesche sòle mai concepite, chi mai passa
le serate con gli occhialini per vedere un film?) adesso si punta al 4k, cioè a
schermi 4 volte più definiti rispetto all’alta definizione tradizionale.
Peccato che, a parte Sky e RaiHD, tutta la televisione italiana abbia una
qualità tecnica (anche grazie alle compressioni mpeg tirate all'inverosimile) che talvolta
fa rimpiangere il vecchio Pal analogico. Si vede bene solo quando stanno tutti
fermi. Prima o poi finirà, certo. Il 4K però ha senso se ti metti in casa uno
schermo superiore ai 60 pollici e se lo guardi a non più di due volte e mezza
la diagonale dello schermo (se aumenti la distanza tanto vale che metti un
semplice dvd, non percepirai la differenza). E chi se lo compra? Aspettate,
dicono i giganti dell’elettronica. Tanto se andiamo avanti con ‘sti pannelli a
1080p dovremo proporli sottocosto, quindi tanto vale rischiare.
La nuova Pocket Cinema Camera della Blackmagic, 1000 dollari. |
FCPX di Apple: aspetta i nuovi MacPro (o come si chiameranno). |
Riassumendo, le novità più eclatanti sembrano essere, a
oggi, le seguenti:
1) Apple sta
forse abbandonando il fondamentalismo anti-prodotti professionali che aveva
ultimamente abbracciato, e sta tentando i recuperare sui clienti pro, come
abbiamo scritto anche noi qualche giorno fa. E’ ripartita la campagna a favore di FCPX,
che è stato sostanzialmente migliorato ma deve ancora ricevere il definitivo upgrade, la 10.1, che dovrebbe cambiare le cose.
2) Ma un software più potente serve a poco se non può girare
su un computer più potente. Ed ecco la vera novità: pare che dopo 3 anni di
stop and go Cupertino stia finalmente per presentare il successore delle sue
torri professionali, i Mac Pro. Non sappiamo ancora se saranno ancora delle
torri tradizionali o se il form factor sarà completamente diverso (non lo
escludo, anzi, mi sembra probabile che ci troveremo qualcosa di molto diverso dal vecchio Mac Pro). Ma è
molto probabile che la nuova flagship dei Mac arrivi tra fine aprile e fine
maggio. (Questo spiegherebbe anche le improvvise cure attorno al capezzale di
FCPX, il software Apple è sempre servito a vendere l’hardware).
3) Ancora Apple: il televisore Apple pare stia per arrivare
(fine anno?) e pare che si basi su a) uno schermo molto grande, b) un sistema
innovativo per comandarlo e c) la presenza di un secondo schermo slave, una specie di iPad muletto in
grado di ripetere tutto quello che vedete sul televisore e di consentirvi di
portarlo anche in bagno (in pratica, una specie di AirPlay a rovescio).
Dicono.
Il Mac Pro: quello nuovo sarà diverso. |
4) Chi non è stata fermo per niente è la nuova, piccola
Apple australiana, la Blackmagic Design di Grant Petty. Il vulcanico Grant,
dopo aver stupito il mondo un anno fa con l’annuncio della Blackmagic Cinema
Camera a tremila dollari (e aver poi fatto incazzare lo stesso mondo con un colossale
ritardo nelle consegne,dovuto, pare, a qualche subfornitore) oggi propone: una
versione super35 della Cinema Camera, a soli 4mila dollari. In pratica qualcosa
che si avvicinerebbe alla Red, girando in RAW a 4k, al prezzo di un motorino (vediamo poi quando arriverà
davvero sul mercato). Ma Petty, non contento, ha anche presentato la versione
Pocket della Cinema Camera: sembra una macchinetta fotografica tascabile ma
gira video con un sensore digitale “super 16” e ottiche mini35 a meno di 1000
dollari!
Avid Media Composer 7 su un MacBookPro retina. |
Altre novità? Le sapremo nei prossimi giorni. Comunque un
conticino a spanne val la pena di farlo. Mettiamo che vogliate montare un
documentario da vendere sul mercato internazionale.
Nel 2003 un Avid + Beta IMX + un compositor Flame + una
suite DaVinci per la color correction, hardware, software e monitor compresi = 600mila
euro circa.
Nel 2013 un sistema FCP o Avid completo + deck XDcam 4:2:2 +
un Pc grafico potente con After Effects o Nuke o Smoke o quello che vi pare +
un DaVinci con il controller = 100mila euro circa (e stiamo parlando del top).
Sempre nel 2013, un FCPX o Premiere su iMac + hard disk e
scheda esterna in thunderbolt + digital delivery di un file quicktime + un Pc
grafico medio + un DaVinci Lite sullo stesso Pc (in real time su due-tre effetti)
= 7000 euro.
E' la terra delle opportunità, e siamo tutti più poveri.
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