martedì 9 aprile 2013

Finito il NAB: tutto costa meno



Il Nab 2013 a Las Vegas.
Il NAB è l’antica fiera della National Association of Broadcasters, diventata negli anni il punto d’incontro del mercato per presentare le novità tecnologiche della televisione, intesa come tv+internet+whatever. Il NAB 2013 finisce oggi (11 aprile) a Las Vegas. La cosa curiosa è che, anche se non tutte le novità vengono presentate al NAB, è comunque nel periodo del NAB che tutta l’industria dell’elettronica lancia i nuovi prodotti e le eventuali killer application, ed è soprattutto attorno al periodo del NAB che partono i rumors sulle novità prossime venture. Ed è attorno al NAB che si capisce che aria tira.
Anche FCPX è stato presentato tre anni fa in un evento collaterale al NAB e alla sua prima presentazione, più che di una killer application si è potuto parlare di una self-killing app, una specie di bagno di sangue.
La nuova Pocket Cinema Camera della Blackmagic, 1000 dollari.
Ma siamo nel 2013, e molte cose sono cambiate. La crisi dà una sola possibilità all’industria dell’entertainment: sviluppare tecnologie che rendano concreti modelli produttivi di qualità ma a basso costo; e che costringano i consumatori a cambiare il parco televisori. Dopo il buco nell’acqua del 3d (una delle più gigantesche sòle mai concepite, chi mai passa le serate con gli occhialini per vedere un film?) adesso si punta al 4k, cioè a schermi 4 volte più definiti rispetto all’alta definizione tradizionale. Peccato che, a parte Sky e RaiHD, tutta la televisione italiana abbia una qualità tecnica (anche grazie alle compressioni mpeg tirate all'inverosimile) che talvolta fa rimpiangere il vecchio Pal analogico. Si vede bene solo quando stanno tutti fermi. Prima o poi finirà, certo. Il 4K però ha senso se ti metti in casa uno schermo superiore ai 60 pollici e se lo guardi a non più di due volte e mezza la diagonale dello schermo (se aumenti la distanza tanto vale che metti un semplice dvd, non percepirai la differenza). E chi se lo compra? Aspettate, dicono i giganti dell’elettronica. Tanto se andiamo avanti con ‘sti pannelli a 1080p dovremo proporli sottocosto, quindi tanto vale rischiare.
FCPX di Apple: aspetta i nuovi MacPro (o come si chiameranno).

Riassumendo, le novità più eclatanti sembrano essere, a oggi, le seguenti:
1) Apple sta forse abbandonando il fondamentalismo anti-prodotti professionali che aveva ultimamente abbracciato, e sta tentando i recuperare sui clienti pro, come abbiamo scritto anche noi qualche giorno fa. E’ ripartita la campagna a favore di FCPX, che è stato sostanzialmente migliorato ma deve ancora ricevere il definitivo upgrade, la 10.1, che dovrebbe cambiare le cose.
2) Ma un software più potente serve a poco se non può girare su un computer più potente. Ed ecco la vera novità: pare che dopo 3 anni di stop and go Cupertino stia finalmente per presentare il successore delle sue torri professionali, i Mac Pro. Non sappiamo ancora se saranno ancora delle torri tradizionali o se il form factor sarà completamente diverso (non lo escludo, anzi, mi sembra probabile che ci troveremo qualcosa di molto diverso dal vecchio Mac Pro).   Ma è molto probabile che la nuova flagship dei Mac arrivi tra fine aprile e fine maggio. (Questo spiegherebbe anche le improvvise cure attorno al capezzale di FCPX, il software Apple è sempre servito a vendere l’hardware).
Il Mac Pro: quello nuovo sarà diverso.
3) Ancora Apple: il televisore Apple pare stia per arrivare (fine anno?) e pare che si basi su a) uno schermo molto grande, b) un sistema innovativo per comandarlo e c) la presenza di un secondo schermo slave, una specie di iPad muletto in grado di ripetere tutto quello che vedete sul televisore e di consentirvi di portarlo anche in bagno (in pratica, una specie di AirPlay a rovescio). Dicono.
4) Chi non è stata fermo per niente è la nuova, piccola Apple australiana, la Blackmagic Design di Grant Petty. Il vulcanico Grant, dopo aver stupito il mondo un anno fa con l’annuncio della Blackmagic Cinema Camera a tremila dollari (e aver poi fatto incazzare lo stesso mondo con un colossale ritardo nelle consegne,dovuto, pare, a qualche subfornitore) oggi propone: una versione super35 della Cinema Camera, a soli 4mila dollari. In pratica qualcosa che si avvicinerebbe alla Red, girando in RAW a 4k, al prezzo di  un motorino (vediamo poi quando arriverà davvero sul mercato). Ma Petty, non contento, ha anche presentato la versione Pocket della Cinema Camera: sembra una macchinetta fotografica tascabile ma gira video con un sensore digitale “super 16” e ottiche mini35 a meno di 1000 dollari!
Avid Media Composer 7 su un MacBookPro retina.
5) E Avid? Avid sente i sudori freddi perché un’azienda che si è orientata sempre sul mercato professionale, in un momento in cui le grandi case di produzione e post produzione tendono a spendere meno che si può, non se la passa troppo bene. E allora ecco che il nuovo Media Composer, il software di riferimento di Avid, nella versione 7 (con un'architettura sempre più trasparente al mondo esterno) verrà proposta a 1000 dollari, in pratica il prezzo stracciato del vecchio Final Cut prima che diventasse un’App.
Altre novità? Le sapremo nei prossimi giorni. Comunque un conticino a spanne val la pena di farlo. Mettiamo che vogliate montare un documentario da vendere sul mercato internazionale.
Nel 2003 un Avid + Beta IMX + un compositor Flame + una suite DaVinci per la color correction, hardware, software e monitor compresi = 600mila euro circa.

Nel 2013 un sistema FCP o Avid completo + deck XDcam 4:2:2 + un Pc grafico potente con After Effects o Nuke o Smoke o quello che vi pare + un DaVinci con il controller = 100mila euro circa (e stiamo parlando del top).

Sempre nel 2013, un FCPX o Premiere su iMac + hard disk e scheda esterna in thunderbolt + digital delivery di un file quicktime + un Pc grafico medio + un DaVinci Lite sullo stesso Pc (in real time su due-tre effetti) = 7000 euro.
E' la terra delle opportunità, e siamo tutti più poveri.

Nessun commento:

Posta un commento