La schermata di Apple tv su un display Mac. |
Si riparla di un televisore Apple, un progetto del quale ci siamo già occupati varie volte su questo blog per l'effetto dirompente che (almeno in teoria) potrebbe avere sul mercato.
Le voci più recenti confermano alcuni punti fermi:
1. Apple ha coinvolto nel progetto, come supplier, la Sharp. Sharp è l'azienda giapponese sulla quale Cupertino ha messo dei bei soldi mentre stava vacillando, schiacciata dalla concorrenza nel micidiale mercato consumer dell'hardware tv. Un mercato spietatissimo, dominato -finora- dalla corsa al basso prezzo. Un mercato nel quale ormai splende una sola stella: Samsung. La stessa Samsung che è diventata il principale competitor (per non dire l'incubo) di Apple.
2. Apple punta su Sharp perché deve scrollarsi di dosso Samsung (che è ancora, anche se sempre meno, fornitore di parti essenziali per Apple, pur essendo quella con cui i suoi avvocati stanno litigando davanti alle corti di tutto il mondo). E' chiaro che Apple non potrà chiedere i display (gli schermi, in pratica il 90% di un televisore) ai coreani, che rappresentano il suo principale avversario. Sharp è azionista di Loewe, l'azienda tedesca unica protagonista, con Bang&Olufsen, del segmento "alto" del mercato (ma talmente alto da essere quasi fuori dal mercato). Loewe è quella che fa i televisori più belli - se hai i soldi per comperarteli.
Un televisore Loewe. |
3. Ad Apple non interessa la gara sui prezzi, anzi. L'idea è quella di fare leva sull'efficacia del brand Apple per mettere sul mercato un prodotto che abbia un prezzo più alto della media (e quindi un margine di profitto molto superiore al normale) grazie a soluzioni tecniche, funzionali ed estetiche originali. La stessa operazione fatta con l'iPad e l'iPhone, che ha squassato il mercato degli smartphone e dei tablet.
Solo che realizzare un prodotto assolutamente originale (non solo dal punto di vista estetico) non è facile: ad esempio, uno dei plus su cui all'inizio Apple era sembrata puntare quando ha cominciato a lavorare sui prototipi di televisori, e cioé la possibilità di comandarlo "a voce" attraverso Siri, e con i gesti, stile Kinect, è già vecchio, perché proprio Samsung l'ha preceduta inserendo questa funzionalità nella gamma alta della sua nuova serie di tv "smart".
C'è da dire che in generale sull'efficacia di Siri e dei suoi algoritmi ci sono ancora molti dubbi, come può testimoniare chiunque lo usi (o tenti di usarlo) sul suo iPad.
Ma il vero problema non è neanche questo: per sfondare Apple dovrebbe proporre un tv che fosse il centro multimediale di un ecosistema.
Solo che realizzare un prodotto assolutamente originale (non solo dal punto di vista estetico) non è facile: ad esempio, uno dei plus su cui all'inizio Apple era sembrata puntare quando ha cominciato a lavorare sui prototipi di televisori, e cioé la possibilità di comandarlo "a voce" attraverso Siri, e con i gesti, stile Kinect, è già vecchio, perché proprio Samsung l'ha preceduta inserendo questa funzionalità nella gamma alta della sua nuova serie di tv "smart".
C'è da dire che in generale sull'efficacia di Siri e dei suoi algoritmi ci sono ancora molti dubbi, come può testimoniare chiunque lo usi (o tenti di usarlo) sul suo iPad.
Ma il vero problema non è neanche questo: per sfondare Apple dovrebbe proporre un tv che fosse il centro multimediale di un ecosistema.
Uno smart tv Samsung. |
Ma per far questo è imperativo realizzare dei contratti capestro con i fornitori di contenuti (in pratica con le major americane): dammi i tuoi film, le tue serie, fammi distribuire il tuo segnale pay via i.p. ecc. Tutte cose alle quali Hollywood fa, per usare un eufemismo, resistenza: non va a nessuno di fare la fine delle major discografiche, che ormai lavorano per dare soldi a iTunes.
Tutto questo in una fase in cui Apple sembra avere già raggiunto l'apice della sua espansione sul mercato: e già i primi scricchiolii si sentono con l'ultima trimestrale e con le oscillazioni del titolo.
Per cui il prossimo eccezionale, futuristico, geniale, clamoroso tv Apple può essere la mossa killer per la casa di Cupertino, ma potrebbe anche rappresentare un colossale trappolone per gli eredi (spirituali) di Steve Jobs. Staremo a vedere (in tutti i sensi).
Buongiorno,
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