lunedì 3 dicembre 2012

Note stonate da Cupertino


Ancora su Apple, visto che parlare di Apple è come parlare di una delle grandi potenze mondiali.
Ieri è stato diffuso il nuovo iTunes 11. iTunes, nell'ecosistema di Apple, è uno snodo chiave; perché è il negozio virtuale dal quale passa e dovrà passare sempre di più la capacità di dominare il mercato del software (applicazioni, musica, intrattenimento, video). Al tempo stesso, iTunes è l'idea Apple di integrazione con il Cloud, con la nuvola nella quale finiremo per archiviare tutti i nostri documenti, tutto il nostro passato, e tutto ciò che possediamo di memoriabilia (dalle foto del bambino al disco tanto amato, passando dalla dichiarazione dei redditi).
Beh. Si può dire? La nuova interfaccia "semplificata" di iTunes è una specie di rebus. Qualunque cosa dobbiate fare e che sia più complicata del semplice ascolto di un file musicale è un'impresa. Niente più cover flow. Perfino la pagina per il controllo del vostro device iOS (iPhone, iPad ecc.) è pressoché introvabile perché nascosta sotto menu contestuali. (L'unica cosa che non è cambiata è la discreta incapacità di iTunes di trovare le copertine del cd che digitalizzate. E non parlo solo di introvabili dischi di musica etnica, ma persino di stelle del pop).
Il mio iTunes in versione iCloud: sono sparite tutte le copertine
che avevo dovuto inserire manualmente.

Anche questo aggiornamento di iTunes fa pensare che a Cupertino abbiano ormai deciso che il computer, mac compreso, è ormai superato, che la mission oggi è realizzare device e applicazioni che celano accuratamente qualunque possibilità di intervento "intelligente" dell'utente. E anche qualunque customizzazione. L'ecosistema Apple diventa così sempre più chiuso, autoreferenziale, consumer-oriented. E i software stessi sono prodotti da lanciare o ad abbandonare per strada senza troppo curarsi di chi, nel frattempo, li ha adottati. Basta pensare come sono stati trattati Final Cut, Final Cut Server, Motion, Soundtrack, iDisk e compagnia cantante.
La vicenda delle mappe (con un'applicazione Apple a sostituire le mappe Google, un flop totale che è costato il posto al malcapitato capo sviluppatore) è anch'essa significativa.
Apple farà ancora degli ottimi prodotti, il ricarico altissimo tra costi e prezzo al pubblico consentirà ancora una cura particolare nei componenti dell'hardware, OSX e iOS sono ottimi sistemi operativi. Ma qualcosa si è rotto. Ed è la lealtà verso i propri clienti. Alla lunga potrebbe essere un problema serio per quelli di Infinite Loop.

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