Sono cresciuto combattendo quelli che scrivevano sui
giornali idiozie prima contro i fumetti ("Lettore di Diabolik uccide la
moglie"), poi contro i cartoon giapponesi ("Goldrake è
fascista") e ho molto amato il vecchio saggio di George Newton Gordon
("I bambini possono avere un effetto negativo sui fumetti?", in Sociologia
del fumetto americano, Bompiani, 1966), per come irrideva le paranoie
parentali sui comics.
Per questo mi è molto difficile scrivere qualcosa di critico
su Due fantagenitori (The Fairly OddParents, creati undici anni
fa da Butch Hartman per Nickelodeon e ora assoluta hit di quasi tutti i canali
tv italiani per bambini). Quando però ho visto che perfino il Corriere della
sera li distribuiva come dvd assieme al quotidiano mi sono chiesto: ma
qualcuno a via Solferino li ha mai visti, i Fantagenitori?
E' vero che quando si diventa padri un po' ci si
rincoglionisce, ma ecco i fatti: i Fantagenitori è una serie
televisiva a cartoni animati di successo, arrivata a 9 stagioni (circa 130
puntate), il cui plot è presto detto. Timmy ha 10 anni e due genitori sempre
assenti (oltre che abbastanza idioti e privi di responsabilità parentale, dei teen
mal cresciuti, come la maggioranza dei genitori americani di oggi). Per cui
Tommy viene abbandonato tutto il giorno con una baby sitter malefica,
Vicky. Ma un giorno Timmy per magia ottiene due fantagenitori, Cosmo e
Wanda, i quali lo salvano costantemente dai guai e esaudiscono qualunque suo
desiderio. A meno che il desiderio non sia in contrasto con Da Rules, il
Libro delle Regole: cioé quelle regole che i veri genitori non sanno inculcare
ai figli.
Il plot estremizza quel che si trova in molte altre serie
animate americane di oggi. Negli anni '30 del secolo scorso e fino al baby boom
compreso (anni '50) i princìpi
educativi americani tendevano ad abolire la figura parentale nelle storie
destinate ai bambini (e giù ettolitri di inchiostro, da sociologi abborracciati, sul fatto che Paperino fosse
solo zio di Qui Quo e Qua ecc.). Era un modo per evitare, in una società ancora
fondamentalmente puritana, qualunque riferimento al rapporto sessuale.
Oggi, con una famiglia media americana che di solito è
perfettamente sfasciata, la soluzione editoriale è di ammettere e amplificare
la realtà di genitori assolutamente poco credibili anche agli occhi di un
figlio piccolo, privi non solo di carisma parentale ma anche di reale rapporto
affettivo con il figlio. Mal comune mezzo gaudio, non sei l'unico a non avere
una vera famiglia, ecc.
Per capirci, Homer Simpson è un inetto egoista ma a suo modo
ama i figli, e comunque c'è Marge a risolvere i problemi e a rappresentare
-assieme a Lisa- l'elemento
normativo. Ma i Simpson sono una serie
nata nel 1987.
Total Drama: Revenge of the Island (Teletoon, 2007) |
Programmata senza sosta è anche A Tutto Reality- La vendetta dell'isola (Total Drama: The Revenge of the Island), parodia iperrealista di una specie di Isola dei famosi dove tutto avviene esattamente come nel format originale, soltanto amplificato, e dove i "tipi umani" sembrano usciti da un casting italiano del Grande Fratello. Solo che il target originale è teens e in Italia la programmano sui canali per bambini piccoli. Mio figlio che ha quattro anni e mezzo e non ha mai visto un vero reality in vita sua sa tutto sulle regole per non essere nominati. La domanda è: devo trasformarmi in un genitore oscurantista o peggio iper-politically correct che abbassa ulteriormente il tempo concesso a mio figlio davanti alla tv (adesso è circa un'ora al giorno)? Devo lasciare che veda di tutto, tanto è già culturalmente corazzato, vive nel quartiere Mazzini e i suoi compagni di asilo (pubblico) non sanno neanche il romanesco? Non ditemi che devo passare più tempo con lui perché è esattamente quello che già faccio, divertendomi pure. Anche se purtroppo non gli piacciono più i trenini di Thomas & Friends.
Concordo in pieno io ho optato per parziale censura mio figlio 6anni vede solo yoyo gulp e cartoonito
RispondiEliminaLa goccia e' stata "a tutto reality" e "johnny bravo" il cartone dei tronisti in erb
Per me, tu non ti sei mai visto "Due Fantagenitori", e stai scrivendo contro il cartone solo da ciò che hai sentito.Inanzitutto non si chiama Tommy il protagonista, ma Timmy.
RispondiEliminaSecondo ti riconsiglio di vederti qualche puntata, perchè di errori cene sono parecchi.
Buonaserata
Credo di aver visto quasi tutti gli episodi, e chiamo mio figlio a testimoniare.
Elimina"culturalmente corazzato" è bellissima, me la riciclo.
RispondiEliminacastellini
I fantagenirori esistono!
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