mercoledì 16 gennaio 2013

Apple, fatti un esame di coscienza

La sede di Apple a Cupertino, California.
Come abbondantemente previsto, Apple comincia a perdere qualche colpo. Per carità, è sempre l'azienda più ricca di cash della galassia. E l'enorme mercato cinese è ancora da sfruttare a fondo. Ma i suoi prodotti consumer, belli, innovativi e semplici da usare ma overpriced, subiscono gli attacchi dei concorrenti, prima fra tutti l'odiata Samsung. Poi ci sono Amazon e prossimamente Google. Per non parlare di Microsoft, che sarà pure un po' goffa sul mercato consumer, come il suo avatar nei celebri spot della mela, ma ha dalla sua il primo sistema operativo adatto al mondo in transizione dal personal del vecchio pc al mobile dei nuovi dispositivi: Windows 8. E lo dice uno che non ha mai amato particolarmente Windows.
Un iPhone 5.
Come può contrattaccare Apple? Basterà pensare a nuovi smartphone e tablet più a buon mercato, pensati principalmente per i mercati emergenti (visto che l'occidente è già saturo)? Apple dovrebbe, prima di tutto, farsi un bell'esame di coscienza. Il modo in cui in questi ultimi anni Cupertino ha trattato il pubblico dei suoi early adopters, dei suoi fedeli evangelisti, quelli che "ma perché non ti compri un mac che è meglio?" rappresenta una classica case history di come si può perdere la testa di fronte alla sconfinata prateria della clientela consumer. Fino a deludere chi ti ha consentito di creare e far vivere il brand.
L'interfaccia grafica di Windows 8.
Montatori traditi dal nuovo Final Cut, musicisti e grafici abbandonati con stazioni meno performanti di un qualunque Pc da 1200 euro, programmi che scompaiono e che non girano più sulle nuove macchine, torri come i Mac Pro che non vengono rinnovate realmente da tre anni, applicazioni come iTunes riscritte con un'interfaccia talmente semplificata che fino a qualche giorno fa era difficile trovare anche dove cliccare per aggiornare il proprio iPad o iPhone. E l'elenco potrebbe continuare.
Qualunque esperto del settore potrebbe dirvi che il volume d'affari del comparto che ho appena evocato è una goccia nel mare rispetto ai milioni di iPod, iPhone e iPad venduti nel mondo. Ma cosa giustifica il ricarico pesante su quei prodotti, se non il fatto di non essere solo essere belli e solidi, ma anche legati ad un ecosistema fino a ieri considerato all'avanguardia, prima di tutto dal punto di vista tecnologico, e che oggi mostra la corda? Vogliamo parlare di Safari, il browser di Apple? O di Siri? O dei mac, che non utilizzano le più potenti schede grafiche oggi disponibili sul mercato?
Perché quando perdi le avanguardie, poi corri il rischio di perdere anche le retroguardie. Attenta Apple: il tuo vero valore è la fiducia dei tuoi clienti.


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