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Diane Disney Miller (1933-2013). |
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Diane assieme alla sorella adottata, Sharon Mae. che morì nel 1993. |
Poiché le biblioteche sono piene di biografie di Walt Disney, ma poco di quello che è stato scritto ha veramente senso, direi che Diane Disney è stata la preziosa conservatrice di una vicenda storica che costituisce l'ultima vera connection tra l'America di oggi e un'America che non c'è più, ma che avevamo imparato, forse ingenuamente, ad amare.
Narrano i biografi che per Walter Elias Disney quella figlia fosse una cartina al tornasole: un amato contatto con i sogni e di desideri dello sterminato pubblico a cui Disney si rivolgeva. Negli anni cinquanta del ventesimo secolo a quel pubblico non bastavano più le storie: aveva bisogno di un mondo, che desse una sistemata a tutte le angosce e a tutti i traumi di passaggio della generazione che aveva vissuto la guerra. E quel mondo fu Disneyland.
Walt, ricordiamolo per l'ennesima volta, non era un uomo d'affari. Quello dei conti era il fratello. Walt Disney era un intuitivo e un sognatore. Con grandi convinzioni e grandi, diciamo così, ingenuità. Anche se il termine non è quello giusto. Si sa che ingenuity, nell'accezione angloamericana, è un termine intraducibile nella nostra lingua. Diane ci aveva aiutato a comprenderlo un po' meglio.
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