Vorrei
parlarvi di Luca e Paolo. Intesi come Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Era una
notte buia e tempestosa del 1997 e mi trovavo a Genova per vedere lo spettacolo dei Cavalli Marci, un gruppo di cabarettisti molto bravi di cui mi avevano parlato bene i miei
collaboratori. Dovevo metter su un programma comico e in testa avevo solo l’idea
che sarebbe dovuto essere il supplemento comico di Target. Pensammo a Ciro come
titolo, perché Ciro era già una
rubrica di Target. Ma i comici non li avevo ancora trovati.
Alcuni Cavalli Marci nel 1997 (a destra, Luca e Paolo) |
I Cavalli
Marci (c’erano anche Pulci, Bianchi, Denei, Lamberti, ovviamente Rufus Nocera e
Alessandra Torre come autrice) si esibivano in un teatrino vetusto quanto può
essere vetusto un teatrino genovese. Avevano un pubblico di fan molto
affettuosi, tutti giovani, e faceva un freddo bestia. I Cavalli erano tanti, credo
15 persone. Alcuni più forti, altri meno. Il loro capo aveva il carisma di un
leader portuale, un grand’uomo, si chiamava Claudio Nocera. (E’ morto giovane, Rufus,
quando non aveva ancora potuto dare tutto quello che aveva in corpo, ed erano
molte cose). A un certo punto sul palco salgono ‘sti due, mi pare facessero una
gag in cui interpretavano due siciliani. Avvertii quella musichetta che sento
in testa quando un problema si è
risolto. Dopo un minuto di sketch pensai: trovati. Il cast è fatto. Gaia De Laurentiis c’è, adesso con Bertolino
e la Littizzetto si può andare in onda.
Claudio "Rufus" Nocera |
Ciro
andò in onda e subito i critici fecero la loro parte. Il critico di Repubblica
(non era Dipollina, era uno che adesso fa l’autore televisivo) ci attaccò a
spada tratta. Scrisse una cosa profetica: sono sicuro che questi qua spariranno
subito e ce li dimenticheremo. Anzi, per l’esattezza: “rischiano di uscire dalle cronache più rapidamente dei vandali di Piazza Navona” [Si riferiva ai vandali che nel 1997 avevano danneggiato la fontana del Bernini].
E’ sempre un errore sottovalutare Luca e Paolo. Hanno una
riserva di energia nascosta, una specie di turbo intelligente che ti travolge
quando meno te l’aspetti. Parlando di animali, se Paolo è un gattone, uno che
graffia quando deve, Luca è un cane, uno di quei cani di razza che si fingono
bastardi: studia il territorio, ti fa un’abbaiata simpatica e tu pensi che can
che abbaia non morde. Invece morde. Non li freghi, Luca e Paolo.
In bocca al lupo a Luca e Paolo per Scherzi a parte. Come scrisse quel lungimirante critico tv, sono
peggio dei vandali di Piazza Navona. Lo scrisse 15 anni fa, e non riesco
proprio a ricordare il suo nome.
Un'analisi affettuosa e lucida. Trasmetti la capacità di riflettere sul passato recente.
RispondiEliminaChe bell'articolo! ci sono arrivato tramite un tweet di Luca!
RispondiEliminaAnche io! :)
RispondiEliminaAnche io :-) Complimenti a Luca e Paolo.
RispondiEliminaBello l'articolo, complimenti da una fan di Luca e Paolo!!!
RispondiEliminaConcordo e sottoscrivo.
RispondiEliminaps.
Il critico era Gualtiero Pierce e la recensione la ricordo bene. E anche il comunicato stampa di Canale 5 firmato Claudia Lucca :))
Grazie Gregorio ogni volta che li vedo ci penso a quando lavoravano a Ciro e arrivavano in tanti tanti i Cavalli Marci al settimo Piano.
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