giovedì 21 novembre 2013

Schermi sempre più grandi dopo la crisi?

The Chorus, mediometraggio realizzato dalla NHK giapponese in qualità 8K.

Mentre noi discutiamo del 4K (e oggi a Roma c'è un convegno, organizzato dal Sole 24 Ore e da Millecanali, sul cinema digitale) i giapponesi della NHK stanno già sperimentando l'8K (che, lo ricordo, è quattro volte il 4K, che a sua volta è 4 volte l'alta definizione tradizionale che a sua volta è quattro volte la definizione standard). Insomma, un formato di ripresa e memorizzazione che fa impallidire la definizione dei film proiettati oggi nelle sale (e per inciso, ricordo che nei cinema i proiettori 4K spesso vengono usati, come nel caso di Gravity, per proiettare sullo schermo immagini 2K, in pratica poco più della definizione del Bluray che potete comperare nel più vicino negozio di dischi).
Ovviamente questa super alta definizione ha senso solo se viene visualizzata su schermi o da proiettori in grado di riempire una stanza. Questa è l'idea del futuro della fruizione casalinga secondo i giapponesi. E verso schermi sempre più grandi si orienta anche il mercato di consumo americano, se Netflix sta già testando lo streaming a 4K.
Uno schermo immersivo OLED della Samsung, presentato a CBS News.
Per i coreani, poi (vedi Samsung) il futuro è negli schermi curvi. Televisori leggermente concavi, in modo da dare una sensazione più immersiva allo spettatore. Ovviamente, entrambi studiano le tecniche per riprodurre il 3d senza l'uso di occhiali. Mentre quelli di Google puntano tutto sugli occhialini. Ma in questo caso per sostituire lo schermo. Non schermi giganteschi ma schermi davanti agli occhi. Come finirà non è facile stabilirlo, visto che tutto questo gigantismo dei giapponesi dovrà fare i conti con il trend mondiale (accentuato dai social network, da youtube e dagli streaming sui tablet) verso la  fruizione individuale. Le due tendenze convivranno? Apple troverà la chiave? Il second screen sarà la soluzione?
Tanto sono cose che vedremo quando sarà finita la crisi, e soprattutto quando anche da noi la banda larga sarà qualcosa di più di una chiacchiera, campa cavallo.

[Update: Se volete vedere la resa del 4K in una ripresa televisiva, in questo link c'è il making of del concerto dei Muse, registrato quest'estate a Roma con 16 Sony F55. L'elemento interessante non è solo la definizione (se volete vederlo almeno a 1080p visualizzatelo da Youtube cambiando la risoluzione) ma anche la "pasta cinema" che ne esce fuori, data dalla profondità di colore di queste camere e dalla scarsa profondità di campo tipica del super 35].

1 commento:

  1. Secondo me, al momento il gigantismo non ha nessuna possibilità di combattere con il second screen. Ma non mi pare possa averne neanche in futuro...
    Mi sembra molto la battaglia fatta dalle sale cinematografiche contro la fruizione casalinga (fatta di audio più hd dell'hd, schermi più grandi del grande, 3d in ogni dove...) ma nonostante i tentativi la tendenza al declino del vecchio cinematografo pare consolidata...
    Così come mi pare consolidata la tendenza casalinga ai second screen (netflix and amazon docet... del resto anche quà da noi sta per muoversi qualcosa...), alla visione parcellizzata, portatile, condivisa, fatta di attenzione ancor più dispersa tra diverse 'pratiche' concomitanti...
    E poi... come non parlare delle dimensioni delle nostre abitazioni? La tendenza mondiale è a case sempre più grandi? E' finita l'urbanizzazione in condomini? Non ho dati certi ma così non mi pare...

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