La home di Channel 4. |
Ma la Rai vuol essere un editore? La questione l’ha
riproposta Stefano Balassone (il co-fondatore della Raitre di Guglielmi e uno
dei pochi che ci capiscono di televisione in Italia) in un bell’articolo uscito oggi. Poiché Balassone ha citato come esempio Channel 4, mi limito a una segnalazione di ordine
generale. Perché Channel 4 è parte decisiva del sistema della tv pubblica
britannica.
Mi spiego meglio. Il sistema dell’offerta televisiva
pubblica in Gran Bretagna è così concepito: c’è la BBC, che vive solo di canone;
e c’è Channel Four, per il quale non si paga canone, perché vive di pubblicità. Ma è comunque parte
del sistema pubblico. (Poi ci sono i canali privati ITV e Channel 5. E sul
satellite c’è Sky Uk).
I compiti di Channel 4 sono stabiliti dalla legge. In
pratica Channel 4 deve garantire:
- innovazione, sperimentazione, creatività;
- multiculturalismo;
- contribuire al servizio pubblico anche con programmi che
abbiano finalità “educative” (4Mation)
- esibire caratteristiche “originali”.
Black Mirror (Channel 4). |
Schematizzando: diciamo che Channel 4 è un pezzo della migliore Italia
Uno d’antan che incontra la Rai4 di Freccero con qualche sprazzo di Rai Tre e
della 7. Channel 4 ha ospitato e proposto per prima i reality in Gran Bretagna (suscitando polemiche, ovviamente) ma è
anche il canale che sperimenta serie di altissimo livello come Black Mirror, per capirci. Channel 4
produce documentari di alta qualità ma anche daytime popolati e innovativi
(tutto il filone del cibo da Gordon Ramsey a Jamie Oliver, ad esempio); ha un
bel telegiornale, affidato all’agenzia ITN; ha proposto le migliori serie
americane (dai Simpson a The Big Bang Theory, da Glee a Six Feet Under,
Sopranos, West Wing ecc., tanto per dirne qualcuna) ma ha promosso serie
britanniche interessanti, da No Angels a Shameless. Channel 4 ha, naturalmente, una veste grafica di altissima
qualità, un linguaggio molto fresco, piace al pubblico giovane, è irriverente e
talvolta scorretta, fa discutere. Cerca il nuovo ma è
molto esigente con i copioni e la recitazione. Channel Four stabilisce una
regola fondamentale nella tv di oggi: puoi prevedere quanto vuoi che un domani
il palinsesto lineare morirà, ma questo non richiede meno brand, ma più brand.
Qualcosa che dia una chiave di lettura a tutti i prodotti che proponi. Se non
vi piace brand, chiamiamola una poetica.
Channel 4 non produce niente in casa: ma i prodotti di
Channel Four sono inequivocabilmente “di Channel Four”. Perché Channel Four è
un bravo editore. E in questi modo ha fatto vivere un tessuto di piccole e
medie società di produzione che sono fucine di idee e non di raccomandazioni.
Naturalmente Channel 4 non è perfetta. Nessun modello vale dovunque e per sempre. Ma sarebbe bello se un giorno Rai Due
potesse assomigliare a Channel 4. Almeno un po’.
Nessun commento:
Posta un commento