lunedì 16 luglio 2012

Se Rai Due assomigliasse a Channel 4


La home di Channel 4.

Ma la Rai vuol essere un editore? La questione l’ha riproposta Stefano Balassone (il co-fondatore della Raitre di Guglielmi e uno dei pochi che ci capiscono di televisione in Italia) in un bell’articolo uscito oggi. Poiché Balassone ha citato come esempio Channel 4, mi limito a una segnalazione di ordine generale. Perché Channel 4 è parte decisiva del sistema della tv pubblica britannica.
Mi spiego meglio. Il sistema dell’offerta televisiva pubblica in Gran Bretagna è così concepito: c’è la BBC, che vive solo di canone; e c’è Channel Four, per il quale non si paga canone, perché vive di pubblicità. Ma è comunque parte del sistema pubblico. (Poi ci sono i canali privati ITV e Channel 5. E sul satellite c’è Sky Uk).
I compiti di Channel 4 sono stabiliti dalla legge. In pratica Channel 4 deve garantire:
- innovazione, sperimentazione, creatività;
- multiculturalismo;
- contribuire al servizio pubblico anche con programmi che abbiano finalità “educative” (4Mation)
- esibire caratteristiche “originali”.
Black Mirror (Channel 4).
Schematizzando: diciamo che Channel 4 è un pezzo della migliore Italia Uno d’antan che incontra la Rai4 di Freccero con qualche sprazzo di Rai Tre e della 7. Channel 4 ha ospitato e proposto per prima i reality in Gran Bretagna (suscitando polemiche, ovviamente) ma è anche il canale che sperimenta serie di altissimo livello come Black Mirror, per capirci. Channel 4 produce documentari di alta qualità ma anche daytime popolati e innovativi (tutto il filone del cibo da Gordon Ramsey a Jamie Oliver, ad esempio); ha un bel telegiornale, affidato all’agenzia ITN; ha proposto le migliori serie americane (dai Simpson a The Big Bang Theory, da Glee a Six Feet Under, Sopranos, West Wing ecc., tanto per dirne qualcuna) ma ha promosso serie britanniche interessanti, da No Angels a Shameless.  Channel 4 ha, naturalmente, una veste grafica di altissima qualità, un linguaggio molto fresco, piace al pubblico giovane, è irriverente e talvolta scorretta, fa discutere. Cerca il nuovo ma è molto esigente con i copioni e la recitazione. Channel Four stabilisce una regola fondamentale nella tv di oggi: puoi prevedere quanto vuoi che un domani il palinsesto lineare morirà, ma questo non richiede meno brand, ma più brand. Qualcosa che dia una chiave di lettura a tutti i prodotti che proponi. Se non vi piace brand, chiamiamola una poetica.
Channel 4 non produce niente in casa: ma i prodotti di Channel Four sono inequivocabilmente “di Channel Four”. Perché Channel Four è un bravo editore. E in questi modo ha fatto vivere un tessuto di piccole e medie società di produzione che sono fucine di idee e non di raccomandazioni. Naturalmente Channel 4 non è perfetta. Nessun modello vale dovunque e per sempre. Ma sarebbe bello se un giorno Rai Due potesse assomigliare a Channel 4. Almeno un po’. 

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