lunedì 19 novembre 2012

Gad Lerner, l'ironia e la musica classica



Gad Lerner nella celebre puntata de L'Infedele che ospitò la telefonata di Berlusconi.
Qualche giorno fa la segreteria di redazione di Repubblica mi ha girato cortesemente l'email di un lettore che criticava un mio pezzo, dedicato ai conduttori dei talk show e pubblicato dal Venerdì. La riporto espungendo la firma, per ragioni di privacy visto che missiva era indirizzata al giornale.
Buongiorno Direttore,
sono un cittadino italiano e mi chiamo Renato *.
La disturbo per un articolo a firma di Gregorio Paolini, apparso sul Venerdì di Repubblica il giorno 9 c.m.
Scrivo a proposito delle cosiddette “pagelle” date ai conduttori di trasmissioni televisive.
Rilevo che a Gad Lerner,dapprima il signor Paolini si esercita in forma mielosa sui punti di forza, poi evidentemente per ultimo la “stangata”  nei punti di debolezza.
 Il signor Paolini dà un giudizio a Gad Lerner  inferiore ad altri “esaminati”; la giustificazione “ama la musica classica”.
Orbene io che amo la MUSICA CLASSICA e non solo mi sento (uso un termine dolce) infastidito, forse il signor Paolini dimentica che la musica in generale è CULTURA.
Magari da noi ci fosse    “EL SISTEMA”!!!!
Da ultimo  mi pare del tutto fuori luogo,  cito testualmente, “... se fosse una signora della buona società avrebbe l’abbonamento al turno C della Scala”.
Come se fosse degradante il fatto di avere l’abbonamento alla Scala al turno C.
Forse il signor Paolini non frequenta la Scala e neppure la CULTURA.
La ringrazio per l’attenzione ed anche per  gli articoli  di natura culturale presenti su La Repubblica, Il Venerdì di Repubblica e su  D.
Renato *
Francesco De Angelis (violino) e Roberto Paruzzo (piano)
si esibiscono nel corso di una puntata de l'Infedele
Con tutto il rispetto per l'opinione del signor Renato, il suo intervento mi sembra indicativo di un modo di pensare molto diffuso nel nostro Paese tra i lettori progressisti (e non solo tra i lettori): il rifiuto di distinguere tra giudizio di fatto e giudizio di valoreHo sempre avuto molta stima per Gad Lerner e credo che il suo stile di conduzione e la sua struttura di programma, da Milano, Italia a oggi, siano -come dire?- più europei rispetto a quelli che fanno leva sui meccanismi del melò e dell’orazione civile. Ma tant’è: nella presente situazione, nella marea montante dell’antipolitica e dei vari populismi (causati negli orrori della gestione quotidiana della Seconda Repubblica) un programma come il suo fa più fatica a farsi sentire. E’ un fatto? E’ un fatto, basta guardare i dati Auditel. 
Parliamo pure di musica classica. Mi permetto di farlo perché chi mi conosce sa che sono, a mio modo, un melomane. Vivendo a Roma non posso abbonarmi alla Scala però ho l’abbonamento alla Stagione di Santa Cecilia (turno C, appunto). Nella mia libreria ci sono circa 1500 cd e altri 500 vinili di musica colta, con una predilezione per il Novecento e per la musica medioevale; le mie letture in ambito musicale le ho fatte e qualcosa, sull’argomento, credo di saperla. Così come so benissimo che mentre Lerner dà spazio al Quartetto d’archi o al Coro della Scala, tre giorni dopo Santoro darà spazio a Travaglio e a Luisella Costamagna. E porterà a casa un risultato a due cifre. E il lunedì stesso, su Retequattro, Paolo Del Debbio darà la stura, con indubbia abilità, alle proteste di chi non arriva in fondo al mese, facendo il doppio d’ascolto rispetto a Gad. Per non parlare di Paragone, trasformato ormai in rocchettaro re del nulla. Poi Lerner ha tutto il diritto di non essere corrivo e di difendere le sue scelte editoriali. Posso dirlo? O bisogna sempre fingere che la realtà ci dia ragione?
Volete sapere cosa guardo io il lunedì? Gad Lerner. E dove vado io il martedì? All’Auditorium a sentire Pappano. Ma il mondo, purtroppo, non gira attorno a me, e neanche attorno a Gad Lerner. Che ha tutta la mia imperitura stima.

1 commento:

  1. e noi che ci siamo sempre fatti il culo per cercare le musiche... ma non ci potevi prestare qualche cd?

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