sabato 22 dicembre 2012

Madeleine: Capodanni differiti

 Andrea Roncato e Gigi Sammarchi.

Poiché è Natale evitiamo riflessioni più o meno pensose su campagne elettorali, uso dei media, social network e altri temi che sposano malissimo col panettone. Parliamo di cose più interessanti. Canale 5 ha registrato il Capodanno a Cologno dieci giorni prima. E allora? Io ne avevo registrato uno con 15 giorni di anticipo, a Parigi. Ecco la madeleine.


Correva l’anno 1991 (credo, ma poteva essere il 1992). Italia Uno, direttore Freccero, mi manda a Parigi con Gigi e Andrea (e Rinaldo Gasperi come regista). Io sarò il produttore. Il capodanno si farà dal Crazy Horse. Ma si girerà due settimane prima. Fingendo la diretta, ovviamente.
Ora, voi avete presente come lavora una troupe seria, no? Si fanno i sopralluoghi, si chiedono i permessi, si fa il piano di produzione e poi si parte. Manco per il cazzo. Arriviamo a Parigi come dei ladri. Dobbiamo girare un promo davanti alla Torre Eiffel, corri corri sennò ci bloccano, infatti Roncato correva su e giù inseguito da una solitaria telecamera. Allora gli dico: facciamo che questo è l’inizio della diretta, sovrapponiamo un bel cartello via satellite da Parigi. E poi? Poi in post produzione ci metto un piccolo sgancio, come un drop del satellite. Fatto.
Il corpo di ballo del Crazy Horse.

Poi si parte in limo verso il locale. Dobbiamo incontrare Alain Bernardin, il patron del Crazy Horse. Bernardin mi riceve in un ufficetto dal soffitto bassissimo, nel retropalco. Poi mi porta a vedere come lavora. Le ragazze del Crazy Horse sono tutte in fila. Alain le passa in rassegna. Mi spiega che ha un’unica preoccupazione, devono avere tutte l’ombelico alla stessa altezza. Quindi, non potendo spostare gli ombelichi, cambia i tacchi delle scarpe. Nella stanza c’è un gran profumo di borotalco. Neanche una di loro è francese. Alain mi spiega che ha costruito il retro in modo che ragazze e fantasisti debbano accedere al palco da due distinti corridoi. Non vuole guai e storie di sesso tra spogliarelliste e giocolieri. Parla con la precisione e il distacco di un medico legale.
Registriamo lo spettacolo per due sere di seguito, per mettere assieme il meglio delle due. Il teatro è piccolissimo e il palco è sproporzionato tra altezza e larghezza. Per avere un totale devi inquadrare un bel pezzo di platea. Che è piena di giapponesi e soltanto di giapponesi. In coda al secondo spettacolo Gigi e Andrea devono salire sul palco e fingere il conto alla rovescia con apertura finale dello
Alain Bernardin.
champagne. I giapponesi non capiscono ma si divertono molto. Alla fine le ballerine si ritirano e Andrea scompare con loro. Dopo una decina di minuti riappare come un gatto che ha ingoiato il topo. Andiamo a mangiare ostriche sugli Champs Elysées. Roncato mi svela orgoglioso il suo piccolo segreto: ha dato appuntamento a due delle ballerine. Tra un’ora. Ci aspetteranno all’uscita degli artisti. Lo considera un cadeau natalizio. Imbarazzo. E’ così contento che ordina altre ostriche e altro champagne. 

Usciamo dal ristorante alle 2 e mezza di notte. Siamo entrambi appesantiti, ma non voglio rovinargli la festa. A passo veloce Andrea raggiunge l’angolo della strada. Si affaccia e conferma: sono lì che aspettano. Guardo anch’io. Sì, sono proprio lì. Sguardo d’intesa. “Troppo sonno, troppa fatica”. Andrea desiste. Scappiamo come ladri per non farci vedere. 

Torniamo a Milano per montare il programma. La cosa più complicata è fare il calcolo esatto per far scattare il capodanno posticcio all’ora giusta. Vado al Toc (la messa in onda di Italia Uno) e faccio vedere il punto esatto. Non ti preoccupare, mi dicono. Abbiamo il riferimento del time code. Naturalmente il capodanno di Italia Uno verrà celebrato con assoluto ritardo rispetto all’ora esatta, perché nel frattempo Publitalia aveva venduto due spot in più nel break precedente.
Comunque il programma fa tantissimo (15%), tutti fanno i complimenti. Bilancio del viaggio: Andrea si è divertito, Gigi ha sputtanato tre milioni di lire in gadget elettronici alla Fnac, io ho mangiato le ostriche. Due anni dopo Alain Bernardin si spara alla tempia e muore. E Silvio Berlusconi scende in campo. Chissà quelle due ragazze quanto avranno aspettato.

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