Chi conosce Carlo Freccero conosce anche le sue sfuriate
telefoniche, che scattano smisurate e tracimano fino al gargantuesco solo in un caso: quando
ritiene di aver subito un'ingiustizia. Perché a quel punto Carlo reagisce come
un pittore a cui un individuo improvvido,
o peggio malevolo abbia strappato la tela già mezza dipinta. Freccero si
arrabbia solo per la televisione. E' una reazione sproporzionata che si può
comprendere solo come un atto d'amore.
Capitò perfino ai tempi della Fininvest: un giorno Galliani
gli comunicò seccamente che gli avrebbero portato via Emilio Fede (sì, proprio
Emilio Fede). A quei tempi Freccero era direttore di Italia Uno e il Tg di Fede
si chiamava Studio Aperto. Fede con tutto il suo Tg fu trasferito su
Retequattro, ma l'ira di Freccero (cui Galliani aveva inconsapevolmente tolto
un fondamentale tassello freak della sua splendida costruzione dadaista) fu
talmente violenta che Galliani se la legò al dito forever. E poco dopo
Freccero fu sostituito.
Perdere Freccero per una sfuriata telefonica (trasformata
magari in un insidioso trappolone) vorrebbe dire perdere il più grande creativo
tv su piazza (ricordiamoci che anche la sua Rai4 è un indubbio successo editoriale) per una voce dal sen fuggita, in una conversazione, diciamolo
pure, del tutto privata. Nescit vox missa reverti.
Ma una parola sbagliata è assai meno grave degli atti sbagliati che possono
essere ascritti a tanti manager della televisione.
Altro discorso è questa storia per cui si registra senza dirlo. E per essere chiaro, mi riferisco ai giornalisti di Libero ma anche ai tanti programmi del meritorio giustizialismo televisivo. "Tu tappa la lucina rossa della telecamera e continua a girare". Va bene se devi far parlare un camorrista, ma se diventa la regola vorrei vivere in un altro Paese.
ottima analisi; molto scorretto il giornalista che ha postato la telefonata senza neanche avvisare l'interlocutore... pessimo giornalismo!
RispondiElimina"Va bene se devi far parlare un camorrista, ma se diventa la regola vorrei vivere in un altro Paese."
RispondiEliminati credo: se registrassero pure le tue...
E se tu ti firmassi...
RispondiEliminaperché? non ne vedo proprio la ragione
EliminaVolete tutti vivere in un altro paese anche se la telefonata che diventa pubblica e' di Berlusconi o solo se e' di Qualcun altro?
RispondiEliminaGrande prova di coraggio anche se non consapevole. Ma è quello che dovrebbero sapere tutti su come censura la Rai, su che tipo di giornalisti usa Libero, a quali Cardinali affidiamo i nostri bambini. Sicuramente a Freccero salterà la testa ma la causa per difendere una televisione libera da censure è ammirevole.
RispondiEliminaLa mia personale opionione è molto chiara: se c'è un'intercettazione ordinata dalla magistratura e la conversazione rientra nell'oggetto dell'indagine è un conto, se si tratta di un'indagine giornalistica "ambientale" il viso va oscurato e il soggetto non dev'essere riconoscibile, in tutti gli altri casi (si tratti di Freccero, di Berlusconi, del sindaco tale e dell'attore talaltro), ci si dovrebbe comportare come nei paesi civili: non va in onda. Punto.
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