giovedì 25 luglio 2013

Il mistero di Microsoft

X Box One, la nuova consolle di giochi di Microsoft che dovrà
vedersela con Playstation 4.

Anni fa Microsoft ha lanciato Kinect, una tecnologia che consente di captare i movimenti, il calore del corpo e la voce dell'utente e di farlo così interagire con la macchina senza l'ausilio di alcuno strumento fisico (mouse, telecomando, controller ecc.). Il principale campo di applicazione della tecnologia Kinect sono stati i videogiochi (è stata implementata nel motore dell'Xbox, la consolle di Microsoft, appunto). Recentemente le Sdk, cioè i codici di Kinect sono stati liberati anche per Windows (per cui uno sviluppatore può scrivere un'applicazione per sfruttare questa tecnologia utilizzando uno o più Pc). Ne sa qualcosa il gruppo di bravissimi creativi/tecnologi che lavorano con Lorenzo Jovanotti nei suoi spettacoli.

Adesso Microsoft annuncia che, per la sua nuova consolle Xbox One, Kinect è stato ancora migliorato: sarà in grado, infatti, di "catturare la struttura facciale, la pettinatura, il colore della pelle, la massa corporea e persino l'espressione del giocatore, costruendo, in pochi secondi, un alter-ego virtuale davvero somigliante all'utente".
Steve Ballmer, CEO di Microsoft, presenta Surface.
La domanda è: perché un'innovazione così rivoluzionaria non ha avuto il rilievo di mercato che uno si sarebbe aspettato? E perché, nel frattempo, tutti concorrenti di Microsoft stanno correndo ai ripari, implementando (lo so, "implementando" è una forma verbale orribile) tecnologie simili nelle loro interfacce? Perché Apple sta acquisendo un'azienda israeliana che ha contribuito a sviluppare quelle tecnologie? E, già che ci siamo, perché il tablet di Microsoft, Surface, è stato finora un insuccesso? Costava meno, la cover diventava una vera tastiera, aveva l'ingresso USB ecc. E allora? E perché Zune, l'alternativa Microsoft all'iPod, è stato un disastro commerciale?

Cosa manca a Microsoft per comunicare? Ecco un caso di scuola che dovrebbe essere discusso perché ha un grande rilievo anche in ambiti diversi da quello dell'industria dei computer. Che cos'è oggi, davvero, un brand? Come si costruisce un'immagine di marca? L'attitudine stizzosa verso il consumatore (ad esempio, l'Xbox One dovrà collegarsi una volta al giorno con Microsoft via internet, altrimenti i giochi non potranno funzionare; e ancora: i giochi non saranno di proprietà del consumatore, saranno soltanto "dati in licenza") contribuisce a rendere meno user friendly il marchio? E perché invece ad Apple, che si comporta con gli utenti come la bella del ballo, i consumatori perdonano quasi tutto? Esperti di comunicazione, tecnologi, aiutateci a capire.

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