venerdì 26 luglio 2013

Madeleine: Casablancas, Ibiza, gli anni novanta




John Casablancas.
Estate, è tempo di madeleine.
Giorni fa è morto John Casablancas, il fondatore dell’agenzia Elite. Casablancas era un simbolo degli anni ottanta, gli anni dei guadagni facili e delle "top model" (termine ital-vanzin-english intraducibile, gli americani preferivano il termine supermodel). Il mito tramontò alla fine degli anni ’90, quando un intraprendente reporter della Bbc realizzò un’inchiesta con tanto di microfoni e telecamere nascoste in cui sputtanava un certo numero di “modellari” (così venivano chiamati, all'epoca) soprattutto milanesi, coinvolgendo così l’agenzia regina, che era appunto la Elite.
Conobbi Casablancas nel 1994. Italia Uno coproduceva Look of the Year, che era una specie di Miss Universo versione modelle (a pensare alle discussioni di oggi su Miss Italia viene da sorridere). Look of the Year lo aveva ovviamente inventato Casablancas, che univa l’abilità imprenditoriale dell’americano alla spregiudicatezza creativa del latino. A Casablancas piaceva Ibiza, dove lui e i suoi soci possedevano alcune ville su un promontorio, nella parte meno turistica (allora) dell’isola. Casablancas era un bell'uomo, non aveva mai atteggiamenti da cialtrone, si presentava come una specie di manager sempre sorridente. All'inizio del concorso passava in rassegna, una per una, tutte le candidate, le studiava, e per ognuna di loro decideva d’imperio il taglio dei capelli, il look ecc., oltre a dispensare alcuni consigli di ordine generale.  Se una ragazza gli piaceva la eliminava subito dalle finali. E poi magari se la sposava. Fece così con una brasiliana giovanissima, e infatti nel 1994 nella villa di Ibiza si era già piazzata tutta la famiglia di lei, mamma brasiliana compresa, un donnone dall’aspetto autoritario.
Cindy Crawford, scoperta da Look of the Year.
Ovviamente erano pur sempre dei modellari. Quando vidi com’erano fissate le vele del tendone di copertura del palco pretesi che venissero messe in sicurezza. I suoi si misero a ridere e nella notte un temporale fece crollare tutto. Allora chiamai avvocati, vigili del fuoco ecc. finché furono costretti a riorganizzare il set. La suocera di Casablancas inveì contro di me, dicendo che ero uno stronzo, ma lo disse in brasiliano, abbastanza musicale.
Mi ero portato a Ibiza, come autori, Lucio Pellegrini e Cristoforo Gorno. Due giovani intellettuali molto lontani da quel mondo, ma di militanza eterosessuale. Uniti negli orientamenti generali chiedemmo a Casablancas perché nessuna delle italiane presenti fosse entrata in finale. Mi spiegò che non erano abbastanza magre, agli stilisti piacevano quelle alte alte e magre magre perché qualunque straccetto sarebbe caduto loro addosso perfettamente. Cose oggi note a chiunque, ma per noi, che venivamo dalla tv che aveva prodotto Drive In, erano scoperte continue.
Le ragazze di Look of the Year erano in buona misura americane, ma cominciavano già ad arrivare le russe. Una che avrebbe potuto vincere era appunto una giovane russa molto bella, che poi divenne famosa. Il giorno prima del verdetto il rappresentante russo di Elite fece un gran casino con Casablancas, e a quanto pare fu molto convincente. Oltre ad essere rappresentante di Elite per la Russia il tipo si occupava di commercio d’armi, credo organizzasse anche qualche cena (elegante) con rappresentanti dell’esercito, ospiti le sue assistite. Nel tempo libero andava a fare il cecchino in Cecenia. Casablancas ne rimase persuaso, e la russa vinse.

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