domenica 16 settembre 2012

Gli sgangherati segreti del film anti-islamico

Gli attori del film anti-islamico non proiettano ombre (cliccare
sul fotogramma per ingrandirlo).

Ma che roba è? Il film anti-islamico diretto da Alan Roberts che ha provocato le sanguinose proteste di questi giorni (e ha dato al terrorismo carte insperate) non è solamente disgusting sul piano dei contenuti, come ha detto Hillary Clinton; è anche orripilante sul piano della realizzazione. Roberts viene definito  regista di B-movies, ma come director e montatore dovrebbe scendere di qualche lettera dell'alfabeto. Non solo il film (evito il titolo perché non si sa quale sia quello giusto) è girato e montato in modo bislacco, ma i suoi attori non hanno mai visto il deserto (neanche quello del Nevada- che, certo, non è di sabbia).

Neanche nei b-movie si vede un uso così sgangherato di After Effects.

Tutte le esterne ambientate nel deserto sono state evidentemente  realizzate in studio con il greenback (chromakey) e poi "compositate" con cartoline prese chissà dove. Chiunque abbia usato After Effects si accorge che il lavoro sembra fatto da un principiante. Il compositing è realizzato talmente male che il trucco si vede anche a occhio nudo. Gli attori non proiettano ombre sul suolo, come se si muovessero su un pavimento di vetro sopraelevato rispetto al piano dell'azione; le prospettive spesso sono sbagliate; addirittura la luce del sole sullo sfondo arriva dalla direzione opposta rispetto alla luce, evidentemente artificiale, con la quale gli attori sono stati (malamente) illuminati. La realizzazione è talmente frettolosa da far pensare a scene aggiunte o decise all'ultimo momento. E pensare che c'è gente che è morta a causa di questa schifezza.

3 commenti:

  1. Ma, infatti, anche a te è venuto il dubbio che sia stato costruito quasi "a tavolino" (senza alcun film reale dietro), tanto per fare casino?

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  2. ah, ecco, me pareva... sembra la trama di un libro di Eco

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