martedì 16 ottobre 2012

Oltre la Scimmia: è importante l'immagine?


Checco Zalone a La Scimmia.

Hanno chiuso La Scimmia, non ho capito se è stata una decisione di TaoDue (che si accollava tutti i costi di startup) o della rete. Certo, due settimane sono poche per stabilire se un formato del tutto nuovo gira o non gira, ma questo è l’andazzo generale. Per inciso: sulla base dei risultati delle prime due settimane sarebbero stati chiusi, ai tempi, su Italia Uno: il Karaoke (e adesso non ci ricorderemmo neanche chi è Fiorello); le Iene; Mai dire gol; e Zelig (“Facciamo cabaret”). Non entro nel merito del programma, se funzionasse o meno, perché questo non è un blog di critica televisiva. Era comunque una cosa nuova.
Giulia Bevilacqua, una delle cose migliori
de La Scimmia.

Facendo un discorso un po’più di sistema sono rimasto però sorpreso dal linguaggio un po’ antico (mi riferisco a riprese, montaggio, musiche, post produzione). Tutte cose a cui il pubblico medio della tv generalista non attribuisce particolare importanza, ma che invece sul pubblico giovane, che ha l’occhio molto più esperto, non sono trascurabili. Basta guardare un programma di Mtv, o gli esperimenti di Web Series all’italiana su Youtube, o anche altre cose in giro per le reti per capire che quell’immagine un po’ frolla e polverosa da dvcam Sony stile Grande Fratello ha fatto il suo tempo. E, non a caso, una delle ragioni per le quali un programma inizialmente a rischio come Pechino Express ha dato dei risultati positivi è la qualità delle riprese.

2 commenti:

  1. Facevano provini di 30 secondi agli operatori per vedere se erano reattivi. Questo la dice lunga sul fatto che le riprese non erano di livello...

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  2. Mi scusi per la domanda: lei sa chi sono gli autori de "La Scimmia"?
    In rete non riesco a trovare nessun nome.
    (concordo con Anonimo e con lei sulla scarsa qualità delle riprese e sulla cattiva scelta di linguaggio di ripresa)

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