Crozza, applausi e fischi all'Ariston. |
Ieri si è dimesso il Papa, oggi è stato sconsacrato Sanremo.
La contestazione a Crozza (per quanto fatta da un gruppo sparuto di militanti)
è il segno di quanto sia difficile, anche se probabilmente inevitabile, l’operazione
tentata da Fazio & C. sul Festival.
Crozza ha commesso un errore tattico (iniziare con l’imitazione
di Berlusconi, forse per un problema di trucchi speciali, o forse perché la gag
del chansonnier era la più contestualizzata alla situazione festivaliera); e le
recenti esperienze a RaiTre e alla 7 gli avevano fatto scordare cosa significhi
lavorare in un clima ostile. Crozza, che aveva un repertorio più adatto al
pubblico di Ballarò che a quello di Sanremo, ha subìto, anche se è andato
avanti. Domani qualcuno si lamenterà pesantemente, magari pregustando vantaggi
elettorali della serie chiagni e fotti.
Certo a questo Sanremo non manca la notiziabilità. E non
mancheranno neppure, nonostante le prevedibili polemiche, gli ascolti.
[UPDATE delle 10.00: La prima serata del festival ha fatto il 48% di share, previsioni confermate].
[UPDATE delle 10.00: La prima serata del festival ha fatto il 48% di share, previsioni confermate].
La realtà è che Fazio e i suoi hanno tentato di rinnovare
con prudenza, misurandosi con i pochi soldi a disposizione per gli ospiti,
rinfrescando abbastanza coraggiosamente il decor (l’immagine del festival 2013
è una delle più innovative viste finora). E soprattutto, lavorando con i
mattoncini che sono loro più congeniali (mattoncini sempre politically correct,
forse un po’ troppo). Probabilmente una nuotata meno rigorosa e più libera nel
mare aperto del pubblico generalista avrebbe loro giovato. L’equilibrio lo
troveranno per strada (la Littizzetto il suo l’ha già trovato dall’inizio, ma
lei è la vera furbona del festival).
Effetto politico? Agenda abbastanza di centro-sinistra, con
probabile contraccolpo di vittimismo di centro-destra. Risultato: palla al
centro, aspettando Al Bano e i Ricchi e Poveri. E guardando Grillo (ma quello è
nelle piazze).
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