lunedì 11 marzo 2013

Beppe Grillo e il momento di Waldo

Il finale di The Waldo Moment (Channel 4).
Non si può non vedere The Waldo Moment, il terzo episodio della seconda serie di Black Mirror. E non solo perché, a prescindere da ogni altra considerazione, Charlie Brooker è un genio della televisione. Ma perché parla di noi. E al tempo stesso ci fa capire che noi italiani non siamo dei grotteschi cialtroni: siamo semplicemente gli anticipatori, ancora una volta, di ciò che può accadere in Europa.
Beppe Grillo.
The Waldo Moment parla dell'antipolitica, e di come può vincere sulla politica. Non parla di Beppe Grillo, parla di Gran Bretagna, di un'elezione suppletiva (indetta per sostituire un deputato che si è dimesso per uno scandalo sessuale) e dell'affermazione di un pupazzo animato, Waldo appunto. Uno tsunami elettorale che travolge il partito laburista (quante somiglianze tra la giovane candidata inglese e tanti personaggi nostrani) e, incidentalmente, fa vincere il candidato conservatore. Il resto è spoiler, e non mi sembra giusto raccontarlo qua. Merita, come tutte le storie scritte da Charlie Brooker, di essere visto e goduto in religioso silenzio. Il disincanto swiftiano-orwelliano -che non manca mai nelle storie di Brooker- può non piacere, o essere considerato banalmente apocalittico. Ma resta il fatto che Brooker coglie sempre il punto.

Waldo non sa che soluzioni dare ai mali della Gran Bretagna. E in fondo neppure gli interessa trovarle. Ma sa che la gente non ne può più della politica. La domanda sottotraccia di Brooker è: ma davvero l'antipolitica è meglio della politica? E la risposta è interlocutoria: la politica non capisce l'antipolitica, quindi potrebbe soccombere. La crisi è una grande facilitatrice. Guardatevelo, The Waldo Moment.

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