sabato 12 gennaio 2013

Il day after di Silvio & Michele



Silvio Berlusconi guadagna la postazione di Travaglio a Servizio pubblico.
I duellanti, i due più grandi drammaturghi italiani viventi, la coppia perfetta, i Ragazzi irresistibili del populismo italiano, Silvio & Michele, ce l'hanno fatta ancora una volta.
La chiave interpretativa della puntata di Servizio pubblico è nell'intervento dell'imprenditrice veneta (bella, come tutte le presenze femminili nel programma di Michele) contro l'euro e il complotto demoplutocratico-trilateral-bocconiano. In quel momento si è plasticamente rappresentata la ragione delle convergenze parallele tra Michele e Silvio.
Non è solo un matrimonio d'interesse (tu mi dai l'audience, io ti offro in centro del palco). E' anche un ritrovarsi in una lettura che, fatta da sinistra o fatta da destra, vede in quello che è avvenuto in Italia in quest'ultimo anno una minaccia diretta a ciò che si rappresenta. In fondo la Seconda Repubblica, con i suoi editti più o meno bulgari e la sua politica-spettacolo centrata attorno a pochi protagonisti è una ragione di vita per entrambi. Altrimenti il discorso sulle aziende del Cavaliere e le loro gravi difficoltà (l'unico discorso che mette in discussione l'offerta dell'uomo-venuto-dalla-trincea-del-lavoro-contro-i-politicanti) non sarebbe stato messo così tardi in scaletta (come ha osservato giustamente Aldo Grasso).
              Il magistrale coup de théâtre della sedia.

Il resto è contorno. Si può parlare a ragione di grande circo, di wrestling (lo abbiamo fatto anche noi nei giorni scorsi) o di commedia dell'arte, come scrive sagacemente Stefania Carini, ma la sostanza non cambia. Simul stabunt, simul cadunt.
Fino a che il dibattito politico televisivo, in Italia, sarà fatto sostanzialmente di pancia e di talk, invece che di confronto tra opzioni diverse (com'era avvenuto invece nel Confronto a 5 di un mese fa su Sky) tutti i populismi, di destra e di sinistra, sguazzeranno allegramente (e come diceva quello, le mort saisit le vif).
A proposito: in tutto questo, salutatemi caramente l’ex Rettore della Bocconi, che, lasciato solo con le sue lezioni in tv porterà a casa molto meno di quello che pensa.
Cari sondaggisti: non è l'ascolto della puntata di Servizio pubblico in sé che deve impressionare (il 33% è tantissimo, ma si stava svolgendo quella che, nell'immaginario degli italiani, era la discesa di Silvio nella fossa dei leoni, l'equivalente dell'uomo che morde il cane). Se il 50% dei laureati davanti alla tv ha scelto la 7 (addirittura il 61% in Emilia-Romagna) ciò significa, in base alle serie storiche, che il Silvio&Michele Show ha fatto il pieno prima di tutto sugli antipatizzanti. E la campagna elettorale è ancora lunga. 
L'imprenditrice veneta Francesca Salvador.
Non so neanche quale sarà l'effetto del day after sul pubblico tradizionale di Santoro. Secondo Blogmeter il mood delle discussioni su twitter è stato negativo per la trasmissione (“#ServizioPubblico non mi avete convinta. Non voterò Berlusconi”). A giudicare da queste reazioni, potrebbe esserci un effetto Apple (gli early adopters, i più fedeli spettatori, che lentamente di allontanano e nuovi telespettatori che arrivano, a prezzo però di una perdita dell'identità e del brand di Santoro).
Ma il peso reale del Greatest Show on Earth che si è svolto giovedì scorso sta nell’agenda che contribuisce a determinare. Nel fatto che i temi al centro oggi sono nuovamente quelli del passato. E le geremiadi sullo stalliere di Arcore non ne costituiscono certo un antidoto. Perché gli interrogativi nella testa della gente sono altri. E la risposta più semplice (come ricorda Filippo Sensi) ne esce favorita. Insomma, se era tutto un complotto... perché dare la colpa della situazione attuale a quel formidabile entertainer che sta spolverando la sedia di Travaglio?

4 commenti:

  1. Ottimissimo, Greg. Secondo me, poi, l'imprenditrice era un'attrice.

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  2. No, esiste. E i disagi sono reali. Sono le risposte ad essere illusorie

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  3. bellissimo articolo . le due giornaliste assistenti del Santoro alpha male ("belle e brave" come direbbe B.) non erano forse l'equivalente delle veline di Ezio Greggio? gia' da questo B. secondo me aveva gia' vinto prima di iniziare. Davide

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  4. la costamagna è stata più brava di travaglio. La innocenti è troppo sopravvalutata.
    concordo con questo passaggio di un articolo de il giornale (pensa come sono messo male)

    [Come si chiamerà in psicologia, sindrome di Arcore? Colpisce i giornalisti che si occupano per anni di un politico e ci costruiscono sopra buona parte dei loro articoli o bestseller o carriere brillanti.
    Quando poi te lo ritrovi davanti, in carne ossa e cipria, non riesci proprio, per quanto ti sforzi, a essere aggressivo come ci si aspetterebbe visto che lo meni da vent'anni....*]

    Forse a svantaggiare tutti i protagonisti è stata la malsana impostazione data alla trasmissione. No una domanda sui processi, non una domanda sulle candidate stile minetti...nulla !
    Il paradosso e la furbizia di B è l'aver trasformato i suoi più acerrimi nemici in alleati....

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