Gianluigi Paragone nel promo de La gabbia (La 7). |
Rey Mysterio nel magistrale 619. |
La sospensione d'incredulità, il principio su cui si basa il wrestling, grazie a Paragone è stata applicata al talk politico. Allo stesso modo in cui lo spettatore tipo degli incontri di wrestling si diverte pur sapendo benissimo che un lottatore non può essere sbalzato dal ring facendolo volare fino alla quinta fila della platea, il telespettatore di Paragone e della Gabbia (nomen omen) accetta con gusto la finzione dello scontro Travaglio-Santanchè e se ne abbevera, giudicando poi le rispettive prestazioni dei due campioni con un metro di misura che c'entra con la politica come le prodezze di Edge o Rey Mysterio c'entrano con lo sport.
Nel suo abile nichilismo (il ragazzo è bravo, eh) Paragone raffigura plasticamente il punto d'arrivo di un modello che non produce più senso: il talk politico. Un genere che si rattrappirebbe d'incanto nel momento in cui il più grande di tutti i wrestler della politica italiana si ritirasse - per sua scelta o per costrizione - dall'arena.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA me Paragone sembra uno che cerca di imitare i migliori talk politici senza riuscirci, anzi, cadendo nel ridicolo quando si fa prendere la mano e perde il filo del discorso/sbaglia le parole/risponde male agli ospiti (quelli cattivi..) comunque ieri sera ho riso parecchio. :)
RispondiElimina