mercoledì 14 marzo 2012

La lezione degli Angela


Piero e Alberto Angela
Ho messo su tanti programmi di divulgazione scientifica (dalla Macchina del tempo a Gaia, fino all'attuale Cosmo con Barbara Serra) ma ho sempre continuato a pensare che Angela fosse imbattibile. (Non la pensavano così i conduttori dei miei vari programmi, dopo un anno di messa in onda me li ritrovavo sempre su qualche giornale a polemizzare per  distinguersi da Piero Angela, della serie "io sono il nuovo e tu il vecchio" ecc.).
Ho cominciato a seguire, da fan, Piero Angela quando conduceva il Tg delle 13.30, un esperimento di fine anni '60 che raccolse il meglio della Rai di allora. Con lui c'era Andrea Barbato e altri grandi professionisti, dopo di loro nello stesso studio arrivava Renzo Arbore e iniziava l'Altra domenica. Tanto per capire la qualità media (anche linguistica, "televisiva", della Rai di quegli anni). Io ero un ragazzino di terza media e per me erano dei miti.
In seguito Angela scelse la strada della divulgazione. Per un classico caso di contrappesi aziendali non fu scelto lui ma Tito Stagno (molto più ammanicato)  per condurre la Notte della luna del 1969. Poi Stagno tornò allo sport e Angela divenne Piero Angela.
Il mitico Tg Rai delle 13.30 (1969) Archivio Rcs.

In realtà la factory Angela (che non è composta solo da Piero e Alberto, con loro ci sono fior di professionisti come Lorenzo Pinna) ha un elemento di forza decisivo, conquistato - immagino - attraverso lunghe battaglie: si comporta come un gruppo di lavoro della Bbc. Cioé lavora come dovrebbe lavorare la televisione pubblica in un paese normale. Studia i temi in modo rigoroso, prepara, pianifica, realizza e mette in onda. Con largo anticipo. Ogni puntata ha una solida base scientifica (senza base seria non si fa seria divulgazione). Ogni puntata ha un vero copione, studiato e verificato. E poi ha l'esperienza, la rete di rapporti con la comunità scientifica e la library che puoi mettere in campo se sei presente costantemente e in modo qualificato per decenni. Oltre alla capacità di rinnovarsi.
Se non ci fosse stato Angela oggi non ci sarebbe nessun programma di divulgazione scientifica sulla tv generalista, in Italia. 
 Chiunque altro si sia trovato, nel bene nel male, a percorrere la strada di Angela, si è trovato di fronte ai tempi improbabili della tv italiana, ormai tarata sulla mistica della diretta e sui tempi produttivi da talk show (un giorno ho sentito un quadro amministrativo di una televisione dire, rispetto ai tempi di preparazione di un programma scientifico, "che fretta avete per il contratto? Tanto va in onda fra due mesi!"). Anche con Cosmo (di cui sono molto contento, anche se la prima puntata di quest'anno non ha fatto faville d'ascolto, ma su Raiuno c'era lo speciale del Tg1 su Dalla, penso che pian piano torneremo agli ottimi livelli della prima stagione) facciamo fatica a star dietro ai tempi di preparazione delle puntate. E questo è un punto che non vale solo per noi. In fondo i programmi di divulgazione scientifica, più o meno tradizionali, più o meno innovativi, sono dei documentari. E hanno bisogno dei tempi di preparazione di un serio documentario. Tempi che alla fine consentirebbero risparmi, ottimizzazioni e un prodotto più ricco. Perché un programma di divulgazione che non sia fatto solo di materiali comperati da qualche distributore internazionale ma sia invece costruito attorno a un lavoro di studio, di ricerca, di riprese e montaggi originali è comunque un valore che va "a library". Una cosa che rimane, come un buon libro. E quindi è un buon investimento. E perciò, tanto di cappello agli Angela.

6 commenti:

  1. analisi assolutamente condivisa. la loro grandezza stà nel progetto stesso di tv che fanno.

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  2. Non oso immaginare il dopo Piero Angela;mi terrorizza.
    Spero viva 150 anni ogni volta che guardo la sua trasmissione.

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  3. La trasmissione scientifica migliore, però e dal mio punto di vista, era Big Bang su rete 4 per 2 anni nelgi '80 condotto da Jas Gawronsky

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  4. Quando ho visutto in Italia, non volevo perdere il programa di uno di Loro, anche si mi Italiano non e buono, ho godutto e imparato molto dei su lavoro, adesso che sto in Estados Unidos, vorrei continuare a vederle per la RAI INTERNAZIONALE,spero che qualchuno mi senta. UN BRAVO PER LORO.

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  5. e cosa ne pensi del nuovo canale di focus? così, spassionatamente?

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