mercoledì 16 novembre 2011

Banda larga: aumenta lo spread con il resto del mondo

Fonte: http://www.ftthcouncil.org/en/newsroom/2011/02/10/global-ftth-councils-latest-country-ranking-shows-further-momentum-on-all-fiber-

Nell’agenda di Monti per ora non c’è, ma a dispetto dei cento tagli che si prevedono e che dovranno essere fatti, quello della fibra ottica è l’unico comparto in cui avrebbe senso spendere – e subito- altri soldi. Perché la nostra situazione è drammatica e sta peggiorando: è come se nell’ottocento avessimo rinunciato a costruire le ferrovie o negli anni cinquanta avessimo abolito il progetto dell’autostrada del sole. I dati sono impressionanti: Corea del Sud, Taiwan, la Lituania, la Slovenia, la Slovacchia, l’Estonia, la Bulgaria, per non parlare della Cina ovviamente, sono estremamente più avanti di noi. Al nostro livello stava la Francia, ma oltralpe avevano perso vent’anni dietro al loro minitel. Nell’ultima rilevazione però siamo scesi ancora. Non solo la Francia, ma anche la Repubblica Ceca ci ha superato, sotto di noi c’è solo la Turchia.
In questa crisi l'esempio della Gran Bretagna è illuminante: British Telecom aveva originariamente pianificato di coprire due terzi del Regno Unito con la fibra ottica entro il 2015, ma adesso ha messo l'acceleratore per arrivarci con un anno di anticipo, e cioé per la fine del 2014. Per far questo BT ha investito 2,5 miliardi di sterline. 
E in Italia? Se vuoi avere quella che i tecnici chiamano la FTTH (cioé la fibra ottica fino a casa) Fastweb ha un’opzione Fibra100 che però è limitata a poche aree del Paese (alcune zone di grandi città), e i 100 mega promessi, almeno nella distribuzione casalinga non sono proprio 100 (posso testimoniare avendola da molti mesi, siamo al massimo sui 50 quando va bene); se vuoi la Fibra100 per la tua azienda devi pagare un’attivazione di 500 Euro (e ti dicono che è un offerta eccezionale che durerà poco). Telecom adesso parte con la sua offerta ma i prezzi sono davvero alti. Ma come? Non doveva essere il volano ecc. ecc.?
Eppure:
nell’ultimo anno anche in Italia il commercio online  è aumentato del 20% (e ancora di più è aumentato nei comparti dell’abbigliamento, guarda caso);
sarà difficile avere tanti canali hd sul digitale terrestre, perché si deve fare posto alle varie Telesgurgola marsicana (ma chi ha in casa un tv di ultima generazione sopporterà i programmi in SD per ancora tre-quattro anni, poi li considererà a livello dei film muti) e l’IPTV sarebbe la soluzione;
la burocrazia zero passa anche dalla possibilità di fare tutto online in modo veloce ed affidabile;
il commercio con l’estero oggi passa dal web;
nonostante tutto ciò,  stiamo come stiamo.
La rilevazione precedente (ottobre 2010)

Prima si poteva pensare al solito conflitto di interessi. E alla furia ragionieristica di Tremonti. Adesso? Tra l’altro anche a Montecitorio (uso volutamente un profilo rozzoqualunquista, perché l’ignoranza e la scarsa propensione del ceto politico alle nuove tecnologie sono discretamente bipartisan) hanno scoperto il web grazie agli iPad, e quindi sarebbe il caso che si dessero una svegliata. Perché la rete dovrà essere molto più veloce ma dovrà anche costare molto poco. Altrimenti non darà una mano a rilanciare la nostra disgraziata economia.

Nessun commento:

Posta un commento