venerdì 25 novembre 2011

All News a Milano 2: è finita la Mediaset di Emilio Fede?

Lo studio di Tgcom24 a Milano 2

Mediaset si è spinta un po’ più in là nella presentazione delle sue All News e per bocca di Piersilvio Berlusconi ha esplicitato che dovranno essere date “tutte le notizie” e non solo quelle che fanno comodo. Staremo a vedere: dipenderà, immagino, anche dalle pressioni del “Fondatore”. Dati i predecenti lo scetticismo è comprensibile. E comunque un canale news si giudica giorno per giorno. E’evidente che la macchina data in mano a Mario Giordano sarà una cartina al tornasole per capire la mediaset che verrà. Anche perche essendo palesemente rivolta alla "classe dirigente" (niente talk, niente infotainment, quindi niente concessioni al pop) si rivolgerà a un pubblico esigente e non confondibile con gli aficionados di Emilio Fede.
Mario Giordano
Ma la questione: “quali All News?” è più generale e vale anche per le realtà esistenti, prima fra tutte Sky, per non parlare di Rai News 24. Il modello Cnn (o per meglio dire Cnn International, perche la Cnn che si vede in America è tutt’altra cosa e deve combattere quotidianamente con Fox, quasi sempre soccombendo), e cioé il modello di palinsesto fatto di un "rullo" di notiziari da 30 e 60 minuti che ripropongono più o meno asetticamente tutte le notizie ogni mezz’ora è un modello che andava bene quando internet (web e mobile) non avevano l’importanza che hanno adesso. 
Sara Varetto: sta rinnovando le all news di Sky
Oggi se uno vuol essere aggiornato al minuto sulle notizie "notiziabili" usa internet. Basta un tweet, un colpo d'occhio (magari dal proprio smartphone) al sito del corriere o di repubblica (o del giornale, per gli amatori) o l'uso diretto degli aggregatori di google. Quello che oggi il pubblico più affamato di notizie sembra chiedere alla tv è l'approfondimento delle "developing news". In pratica ciò che ha fatto in questi mesi Mentana con il suo Tg la 7. Scegli una o due notizie centrali e vai su quelle, approfondendo, sentendo tutte le campane, seguendo passo passo l'evoluzione. Siano esse di politica (la crisi di governo) siano di cronaca (un'alluvione). In questo il mezzo televisivo, soprattutto se fa da motore di un sistema multipiattaforma (web, app sui dispositivi mobili, uso del citizen journalism, magari pagando chi manda video e foto) è tuttora impareggiabile.

Corradino Mineo, direttore di Rai News 24
In questo quadro Rai News 24 , nonostante la buona volontà un po’ barricadera di Mineo e della sua redazione, ha le mani legate dagli investimenti risibili sul canale news. Ma va anche detto che oggi un broadcaster, sia pure potente, non può permettersi tre redazioni di telegiornali “di canale” più una quarta per un canale news dedicato (più una quinta, magari, per il televideo). E’ una cosa che ha senso solo per far contenti i partiti. Perfino la Nbc ha unificato redazione delle news generaliste e redazione del canale news, così sta facendo la Bbc. A occhio, nel medio periodo la redazione unificata delle all news significherà per mediaset una campana a morto per il tg4 e studio aperto, visti come redazioni indipendenti. Se si rinuncia all’ uso politico-governativo delle news si dovrà rinunciare, almeno gradualmente, anche alle redazioni ideologizzate. Un discorso che vale sia per mediaset che per rai. Già sento i pianti e gli strepiti: ma le rivoluzioni si fanno sempre quando mancano i soldi.

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