Martin Mystère disegnato da Giancarlo Alessandrini. |
Martin Mystère compie trent'anni e Alfredo
Castelli, l'omino bufo che l'ha creato, festeggia con un numero
speciale scritto da lui e disegnato dall'impareggiabile Giancarlo
Alessandrini.
Alfredo Castelli. |
Mystère è uno dei pochi fumetti italiani che abbiano
avuto fortuna all'estero. E' nato sull'onda del successo dell'Indiana Jones di
Spielberg e Lucas, di cui echeggiava situazioni e personaggi (anche se la prima idea è precedente a Raiders of the Lost Ark). Ma il suo punto
di forza è l'ironia, quell'ironia che Castelli, uno dei grandi autori del
fumetto italiano, ha da
sempre nel suo Dna. Il suo numero speciale (320, per
l'esattezza) è una festa di rimandi e citazioni, mai banali: si va dal Dr.
Cyclops di Schoedsack al dottor Enigm di Floyd Gottfredson, dal Falcone
Maltese di Dashiell Hammett a King Kong, dall'aviatore pazzo John Belushi
di 1941 alle commedie di Billy Wilder. Un immaginario, diciamola tutta,
da cinquantenni. E anche un Olimpo un po' affollato, ma la verbosità e il
didascalismo esibito sono una delle caratteristiche più divertenti del
personaggio Mystère, in cui Castelli a occhio e croce si identifica
perfettamente.
Se c'è un limite alla trentennale continuity di Martin Mystère è nel fatto che non tutta questa sterminata produzione ha potuto godere direttamente della penna ironica di Castelli, provocando qua e là qualche indebita scivolata nel "Kazzenger". Ma comunque Mystère rimane uno dei prodotti più smaglianti della bottega Bonelli, a cui auguro ancora lunghissima vita. (Se posso dare un consiglio, perché non fare rapidamente una App per leggere le storie sui tablet? Mi pare il futuro più realistico per il comic d'avventura). E comunque, ragazzi, quanto ci manca Sergio Bonelli.
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