Un "iTv" secondo MacRumors (ma è solo una simulazione) |
A febbraio Apple inizierà a produrre i suoi televisori, che dovrebbero arrivare sul mercato fra un anno esatto. Ne avevamo già parlato ma mi sembra che la notizia meriti un nuovo post, perché Gene Munster (analista delle strategie aziendali di Apple che ci ha già beccato in passato su altri prodotti) ha provato a definire meglio come sarà. Quello che ho capito:
1) Sarà un prodotto “premium”. In sostanza costerà di più, a parità di pollici, rispetto ai prodotti della concorrenza. E già qui uno dice: ma sono pazzi? Nel pieno gorgo della crisi? E’ una bella scommessa ma l’azzardo è calcolato. Oggi tutto il mercato dei televisori è basato sul prezzo, vince chi fa i prezzi più stracciati, e le grandi aziende di hardware sono al lumicino perché i margini si restringono sempre di più. La mitica Pioneer, che produceva i plasma migliori del mondo, ha gettato la spugna, Philips (dico Philips) si è ritirata dalla produzione di televisori, e l’ecatombe potrebbe continuare. E allora qual è l’idea di Apple?
L'ultimo Keynote di Steve Jobs |
2) L’idea pare sia quella di mettere sul mercato una gamma di formati e non solo uno (“one size fits all”) com’è per iPad, iPhone ecc. Hai 1600 dollari (1200 Euro, almeno fino a oggi) per un 50 pollici? Con quei soldi prendi un televisore Apple da 42”. Ma vuoi mettere la figura con gli amici. In questo modo Apple sarebbe l’unica produttrice di televisori (realizzati su sue specifiche dalla sua partner silente Sharp) a mantenere ampi margini di profitto sul mercato. E gli altri a mangiarsi le suole delle scarpe.
3) Un televisore Apple è diverso da tutti gli altri. Questa è l’idea. Quindi è un televisore che, grazie alla tecnologia Siri puoi comandare con la tua voce (basta telecomandi incomprensibili), che entra subito in cerchio magico con i tuoi iPhone, iPad e Mac: potrai comandarlo da uno di questi, condividere i contenuti del tuo iTunes, dell’Apple Store, scaricare le tue App. E se hai dei set top box da collegare il tv Apple cercherà di comandarli per te, per evitare il delirio del doppio telecomando (e qui già la vedo più difficile tenendo conto, ad esempio, dell’ingarbugliato software israeliano di Sky).
4) E sui contenuti? L’iTunes Store si allargherà in modo da offrire a basso prezzo la fruizione di una library di serie tv e film molto più ampia di quella davvero striminzita oggi disponibile, ad esempio, per l’Italia? Dipenderà dagli accordi commerciali che Apple vorrà fare. I soldi certo non le mancano.
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