giovedì 26 aprile 2012

Il futuro del video: chi sale e chi scende


Il NAB 2012 a Las Vegas.

Il NAB, la fiera della National Broadcasters Association americana è finito da qualche giorno. E poiché le tendenze mondiali dell’hardware tv sono un segnale importante per capire dove andrà il mercato televisivo, ho provato a fare un riassuntino di quello che ne è venuto fuori con il sistema più semplice e banale: quello degli UP e dei DOWN.

Ecco gli UP:

Arri Alexa.
·      Il 4K, cioé la super-alta definizione. Tutti i grandi produttori di hardware hanno presentato sul mercato camere digitali (di costo medio-basso) in grado di produrre fotogrammi con una risoluzione orizzontale di 4mila pixel. 4K è la definizione adottata da tempo nel cinema per trattare digitalmente anche le riprese fatte in pellicola, e quindi potremmo dire che è indistinguibile dalla pellicola (a patto che il sensore della camera abbia una latitudine di posa paragonabile alla pellicola, ecc. ecc.). Ma la cosa importante è che negli Stati Uniti anche nell’ambito dei network si comincia a ragionare di 4K.

Blackmagic Camera.
·      Blackmagic Design con la nuova camera a 2,5K Blackmagic Camera, una piccola wannabe Red a 3000 dollari che registra anche in raw su disco solido. Uscirà a luglio, avrà sicuramente dei difetti ma il prezzo è eccezionale, come dicono gli americani, “game changing”. Se la nuova camerina australiana funzionerà saranno dolori per la Canon.
·      Thunderbolt, che comincia ad essere adottato da molte aziende ed è il nuovo velocissimo protocollo che rende obsoleti Firewire e USB3.
·      Adobe, con la nuova suite CS6. Premiere ha fatto passi da gigante, non riuscirà ad imporsi (per ora) nel settore broadcast ma il suo fratellino After Effects è diventato veramente potente, con un nuovo modo per gestire la cache che consentirà rapide previsualizzazioni e con le  nuove possibilità di compositing 3D.
Canon C500 a 4K.
·      Ancora Blackmagic con DaVinci 9.0, il sistema di correzione colore che fino a due anni fa era disponibile solo per i nababbi e le megaproduzioni ed adesso può essere usato praticamente da chiunque (a patto di imparare ad usarlo bene, ma questo è un altro discorso).
·      AVID, che anche se non ha fatto faville al NAB, con Media Composer 6 e la compatibilità con le schede di terze parti (AJA, Blackmagic e Matrox) oltre che con i file in ProRes, si avvia a ridiventare uno standard indiscusso nel broadcast (anche se tuttora legnoso).
·      ARRI che con l’aggiornamento di Alexa, tende ad essere il nuovo standard delle produzioni di cinema digitale e di fiction tv.

E adesso i DOWN (di solito uno va a leggere direttamente i DOWN):

·      Il cinema stereo 3D: ha già stufato e finché non ci sarà un parco televisori in grado di gestire lo stereo3D senza occhialini rischia di fare la fine dell’odorama.
·      La pellicola a 35 mm. Triste ma vero, forse inevitabile. E’ tuttora il meglio ma costa troppo (e negli Stati Uniti le troupe su pellicola hanno accordi sindacali più onerosi rispetto a quelle in digitale, e provate a indovinare se questo non è un elemento decisivo). Ieri l’Hollywood Reporter ha annunciato che dal 2014 Fox smetterà di distribuire film in pellicola 35mm nelle sale americane e passerà definitivamente al digitale.
·      Sony, che nonostante le interessanti proposte di camere digitali 4K fa fatica a mantenere la leadership nel prossimo mercato dell’hardware full digital (presto diremo addio ai costosi registratori a cassette, anche nelle versioni digitali e HD, e anche il bluray in scatola dello standard XDCAM rischia di essere solo un formato di passaggio verso lo stato solido e il cloud).
Apple FCPX 10.0.3.
·      E, incredibile a dirsi, Apple. Che mentre annuncia profitti sempre più stellari nel reparto consumer, sta gradatamente abbandonando il settore professionale. Le illusioni su una prossima uscita di una nuova “torre” a sostituire i vecchi Mac Pro si stanno spegnendo. Probabilmente avremo una versione “on steroids” dell’iMac, che andrà benissimo per i montatori full digital collegati in Thunderbolt ma sarà comunque meno potente di una workstation pc professionale e mancherà dell’anello di congiunzione di un potente software di montaggio. FCPX, il peggior errore mai compiuto dalla casa di Cupertino negli ultimi dieci anni, è stato un po’ migliorato nel suo ultimo aggiornamento ma rimane un prodotto prosumer, mentre quelli che ieri erano prosumer (i filmmaker e i videomaker) con la crisi stanno diventando produttori di se stessi, e hanno bisogno di qualcosa di più affidabile, professionale, elastico e espandibile. Comunque, quando si parla di Apple, mai dire mai.




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