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Il NAB 2012 a Las Vegas. |
Il NAB, la fiera della National Broadcasters Association
americana è finito da qualche giorno. E poiché le tendenze mondiali
dell’hardware tv sono un segnale importante per capire dove andrà il mercato
televisivo, ho provato a fare un riassuntino di quello che ne è venuto fuori
con il sistema più semplice e banale: quello degli UP e dei DOWN.
Ecco gli UP:
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Arri Alexa. |
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Il 4K,
cioé la super-alta definizione. Tutti i grandi produttori di hardware hanno
presentato sul mercato camere digitali (di costo medio-basso) in grado di
produrre fotogrammi con una risoluzione orizzontale di 4mila pixel. 4K è la
definizione adottata da tempo nel cinema per trattare digitalmente anche le
riprese fatte in pellicola, e quindi potremmo dire che è indistinguibile dalla
pellicola (a patto che il sensore della camera abbia una latitudine di posa
paragonabile alla pellicola, ecc. ecc.). Ma la cosa importante è che negli
Stati Uniti anche nell’ambito dei network si comincia a ragionare di 4K.
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Blackmagic Camera. |
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Blackmagic
Design con la nuova camera a 2,5K Blackmagic
Camera, una piccola wannabe Red a 3000 dollari che registra anche in raw
su disco solido. Uscirà a luglio, avrà sicuramente dei difetti ma il prezzo è
eccezionale, come dicono gli americani, “game changing”. Se la nuova camerina
australiana funzionerà saranno dolori per la Canon.
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Thunderbolt,
che comincia ad essere adottato da molte aziende ed è il nuovo velocissimo
protocollo che rende obsoleti Firewire e USB3.
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Adobe,
con la nuova suite CS6. Premiere ha
fatto passi da gigante, non riuscirà ad imporsi (per ora) nel settore broadcast
ma il suo fratellino After Effects è diventato veramente potente, con un nuovo
modo per gestire la cache che consentirà rapide previsualizzazioni e con
le nuove possibilità di
compositing 3D.
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Canon C500 a 4K. |
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Ancora Blackmagic
con DaVinci 9.0, il sistema di
correzione colore che fino a due anni fa era disponibile solo per i nababbi e le
megaproduzioni ed adesso può essere usato praticamente da chiunque (a patto di
imparare ad usarlo bene, ma questo è un altro discorso).
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AVID,
che anche se non ha fatto faville al NAB, con Media Composer 6 e la compatibilità con le schede di terze parti
(AJA, Blackmagic e Matrox) oltre che con i file in ProRes, si avvia a
ridiventare uno standard indiscusso nel broadcast (anche se tuttora legnoso).
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ARRI che con l’aggiornamento di Alexa, tende ad essere il nuovo standard delle produzioni di cinema digitale e di
fiction tv.
E adesso i DOWN
(di solito uno va a leggere direttamente i DOWN):
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Il cinema
stereo 3D: ha già stufato e finché non ci sarà un parco televisori in grado
di gestire lo stereo3D senza occhialini rischia di fare la fine dell’odorama.
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La pellicola
a 35 mm. Triste ma vero, forse inevitabile. E’ tuttora il meglio ma costa
troppo (e negli Stati Uniti le troupe su pellicola hanno accordi sindacali più
onerosi rispetto a quelle in digitale, e provate a indovinare se questo non è
un elemento decisivo). Ieri l’Hollywood Reporter ha annunciato che dal 2014 Fox smetterà di distribuire film in
pellicola 35mm nelle sale americane e passerà definitivamente al digitale.
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Sony,
che nonostante le interessanti proposte di camere digitali 4K fa fatica a
mantenere la leadership nel prossimo mercato dell’hardware full digital (presto
diremo addio ai costosi registratori a cassette, anche nelle versioni digitali
e HD, e anche il bluray in scatola dello standard XDCAM rischia di essere
solo un formato di passaggio verso lo stato solido e il cloud).
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Apple FCPX 10.0.3. |
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E, incredibile a dirsi, Apple. Che mentre annuncia profitti sempre più stellari nel reparto
consumer, sta gradatamente abbandonando il settore professionale. Le illusioni
su una prossima uscita di una nuova “torre” a sostituire i vecchi Mac Pro si stanno spegnendo. Probabilmente avremo una versione “on steroids” dell’iMac, che
andrà benissimo per i montatori full digital collegati in Thunderbolt ma sarà comunque meno potente di una workstation pc
professionale e mancherà dell’anello di congiunzione di un potente software di
montaggio. FCPX, il peggior errore
mai compiuto dalla casa di Cupertino negli ultimi dieci anni, è stato un po’ migliorato nel suo ultimo aggiornamento
ma rimane un prodotto prosumer, mentre quelli che ieri erano prosumer (i
filmmaker e i videomaker) con la crisi stanno diventando produttori di se
stessi, e hanno bisogno di qualcosa di più affidabile, professionale, elastico e espandibile.
Comunque, quando si parla di Apple, mai dire mai.
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