mercoledì 4 aprile 2012

Se la BBC lancia il pay-per-view


L'iPlayer della BBC.
Questo post è per addetti ai lavori. Ma neanche tanto.
La notizia è che la BBC si sta organizzando per fornire a pagamento (micro-pagamenti online tipo iTunes ma su una piattaforma tutta sua, quella di iPlayer), una serie di contenuti. Inizieranno con l'archivio. Il progetto è stato messo a punto dal Direttore generale uscente della BBC, Mark Thompson, che gli ha attribuito l'esotico nome di Project Barcelona. Vuoi scaricarti in alta qualità e quando vuoi tu, sul tuo pc o sul tuo tablet (o sulla tua smart tv) una intera puntata di Doctor Who? Paga. Magari poco, magari meno di una sterlina, ma paga.
Chi segue questo blog sa che siamo sostenitori dei micropagamenti come unica strada, nel medio periodo, per garantire il futuro alla produzione di contenuti (cinema, tv, libri, musica). Anche in tv, bisogna passare dall'idea che i contenuti li pagano tutti gli inserzionisti (bei tempi!) a quella per cui i contenuti li pagheranno sempre di più i consumatori. Poco, ma li dovranno pagare. E' forse l'unica via per uscire dalla crisi della pubblicità, dalla crisi delle sale e dalla crisi dell'home video. E vale anche per i network privati. Altrimenti impiccatevi ai peer to peer.
Per questa strada, iniziando con il repertorio (e la library BBC è tenuta come un gioiellino, argomento questo di cui abbiamo già parlato) si può arrivare a produrre fiction ed eventi (ma anche film) che vengano retribuiti anche con il pagamento diretto da parte di chi li guarda. In fondo dopo la crisi del '29 l'industria dell'intrattenimento non andò affatto in crisi, anzi. Perché la gente pagava per essere intrattenuta. Non di solo pane vive l'uomo.
Mark Thompson vuole aprire il negozio digitale della BBC.
 Naturalmente questa prospettiva, annunciata per ora sommessamente dalla BBC, ha fatto scoppiare le polemiche anche nel Regno Unito ("ma come, già paghiamo il canone e adesso dovremmo tirare fuori altri soldi?"). Ma tanto non c'è altra strada, e meglio questo che un 30% in più di licence fee. Qualcuno dirà: ma la Rai non ha più i diritti della maggioranza delle cassette che custodisce al Salario (l'archivio centrale della tv pubblica). Va bene, neanche Apple li ha, vuol dire che farà dei contratti con i detentori dei diritti o di parte dei diritti, commisurati alle vendite effettive. E' una strada semplice per tirar su un po' di soldi e non deprimere, ma anzi rilanciare, anche se gradualmente, la produzione di contenuti. Così semplice che non si farà.

4 commenti:

  1. Quello che non si capisce (o che non capisco io, molto più probabilmente) è se come spero il pay-per-view della BBC sarà fruibile anche a chi vive fuori dall'UK, visto che ora i programmi sull'iPlayer sono giustamente visionabili solo da chi paga il loro canone.

    RispondiElimina