domenica 29 aprile 2012

Il metodo Corona


Fabrizio Corona (2.390.000 risultati su Google).
Ieri Amici ha strabattuto il programma della Clerici e ho subito pensato che c'entrasse qualcosa l'affaire Belen.
Qualche ora prima, su facebook, avevo chiesto se fosse vera o no la storia tra Belen e il ballerino di Amici, di cui ovviamente fino a una settimana fa non conoscevo l'esistenza. Ero stato bersagliato di post superinformati, la cui gamma però andava dal non è vero niente a è tutto vero a ma la maglietta e la borsa indossate da Belen le vende Corona a il nuovo fidanzato di Belen non è mica eterosessuale al certo che lo è ecc. Tutto postato da esperti, veri e presunti, del ramo.
A Roma direbbero: ma che te frega? In assoluto niente. Ma anche sì. Perché l'idea che Fabrizio Corona sia lo stratega perfino dell'abbandono di Belen (con conseguente coinvolgimento della potentissima zona mediatica delle "figlie di Maria") dimostra che il personaggio Corona è considerato nel mondo dei media, obtorto collo, come una specie di genio della comunicazione, un corsaro della fama, un Bel Ami dell'era di internet.
Belen Rodriguez (9.560.000 risultati su Google).
Gli elementi distintivi di Corona, ciò che gli fa mantenere uno posto fisso dell'empireo del gossip, secondo me sono due:
1. Corona è un sex symbol, esattamente come Belen. Tutte le sue azioni, vere e presunte, tendono a mantenere centrale l'elemento erotico, fondamentale per la tenuta del personaggio. Un maudit in versione light, con un atteggiamento verso le regole e il potere consapevolmente irridente. Non così diverso, tutto sommato, da quello delle olgettine al telefono col Cav. Credete di manipolarci ma siamo noi che vi manipoliamo. Conosciamo le regole, abbiamo imparato tutto del potere e vogliamo usarlo a nostro vantaggio. Guardate quanto siamo fighi.
2. Ma Corona non è semplicemente una superfetazione del berlusconismo. Questa è la lettura ingenua che fa una parte dei commentatori di sinistra nei confronti di quel mondo. In realtà Corona può benissimo fare a meno di Berlusconi. A differenza di Lele Mora, finito a pagare per tutti come un grosso agnello sacrificale (e questa, diciamolo, è una patente ingiustizia che passa nel silenzio generale) Corona con due capriole e un balzo può dimostrare in ogni momento di fare il gioco suo e non quello degli altri.
Belen dopo l'incidente in moto (44.900 risultati).
E Belen? Per un curioso gioco di coincidenze a me è capitato per primo di scritturare Belen in un programma tv, tra l'altro per Rai Tre, non so se mi spiego. Beh, Belen è molto brava tecnicamente (ha memoria, sa cantare, ballare, se la cavicchia a recitare) ma soprattutto è molto fredda e determinata. E informata. Per dire: nel 2006 alle riunioni di Tintoria, alla Rai di Napoli, mi ha fatto scoprire TvBlog, che all'epoca neanche sapevo esistesse e che lei invece compulsava quotidianamente. Capito il tipo?
Certo, Belen e Corona all'apparenza sono molto diversi. Belen viene da una famiglia povera dell'Argentina, dove il darwinismo sociale lo impari a tue spese, e Corona è il figlio di Vittorio Corona, un grande giornalista che sapeva fare sia la carta stampata che la televisione ed è morto troppo presto per realizzare tutto quello che aveva in testa. Se Vittorio Corona aveva un difetto era quello di essere un po' snob, figuratevi un po'.
Però entrambi hanno capito benissimo l'Italia e gli italiani. Forse perfino troppo bene. Perché sia Corona che Belen sono fortissimamente convinti, a torto o a ragione, di una cosa: che l'unico merito che dalle nostre parti viene riconosciuto è il merito della furbizia.

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