sabato 18 febbraio 2012

iPad3, alta definizione, Rai e Mediaset

Televisore Panasonic 4K (150 pollici)

Popolo del chiacchiericcio televisivo, voi che state vivisezionando la scaletta di Sanremo e i movimenti sopraccigliari di Mazzi e Mazza: volevo dirvi che ormai sicuramente ai primi di marzo sarà presentato il nuovo iPad 3. E a questo punto è sempre più sicuro che avrà un display Retina da 2048x1536 pixel. 
E uno potrebbe dire chissenefrega, ma dimostrerebbe solo un po' di ignoranza passatista. Invece si tratta di una scelta che avrà conseguenze serie su tutto il mercato dell'intrattenimento. Vediamo di spiegarci.
Lo schermo del nuovo iPad avrà una definizione che eccede le misure classiche dell'Hd (i cosiddetti 1080, che significa uno schermo di 1920 x 1080 pixel). Poiché la tendenza dell'industria dell'hardware è quella di andare rapidamente verso il 4k (cioé 4096×2304 pixel, una risoluzione che rende l’immagine digitale indistinguibile da quella della pellicola), per ovvii motivi di marketing (altrimenti tra poco cosa venderanno?) è chiaro che Apple vuole intercettare il trend. Anche perché uno schermo così definito rende, ad esempio, una pagina di libro visualizzata sul display nitida come una pagina stampata. Ed è la stessa Apple che fino a qualche tempo fa giustificava la sua scelta di limitare i film su iTunes alla risoluzione di 720p, con la scusa che "tanto la gente non percepisce la differenza". Poiché mi rendo conto che questo turbinare di cifre può risultare piuttosto ostico ecco un disegnino che spiegare di cosa stiamo parlando (potete cliccarci sopra per ingrandirlo):

Oggi se uno vuol vedere Sanremo in HD può andare sul canale 501 del Digitale Terrestre. Che è l’unico canale HD, per quanto abbastanza clandestino, della Rai (anche se molto spesso si limita a mandare in onda programmi in definizione standard gonfiati a 1080i). A differenza di Sky, i principali network italiani (a parte la 7 che è tecnologicamente più avanti) trasmettono tuttora solo in 576i, cioè in quella che gli americani chiamano la Standard Definition. Solo il prodotto fiction e una serie di eventi e di varietà sono già prodotti in Hd,  ma vengono trasmessi in Sd. 
Per la Rai non è strano: chi ha una certa età ricorda l’interminabile periodo delle  “prove tecniche di trasmissione” prima dell’introduzione del colore, così come alla radio l’onnipresente annuncio “in stereofonia solo per le zone raggiunte da questo servizio”. 

Ma il monopolio non c’è più da oltre trent’anni. Quindi bisognerebbe evitare di trovarsi nella condizione in cui si trovò la radio a onde medie quando tutte le radio private trasmettevano in stereo a modulazione di frequenza. Tra l’altro i nuovi televisori a LCD hanno il pessimo vizio di trasmettere molto male la definizione standard, perché devono “gonfiarla” per riempire uno schermo fatto di molti pixel. Fate un esperimento: guardate un programma Rai su un vecchio tv a tubo Sony, o perfino Mivar: si vedrà molto meglio. Stesso problema ha Mediaset. Solo che senza la disponibilità di nuove frequenze né Rai né Mediaset potranno convertirsi all’HD, perché dove passano 4 canali SD ne passa uno solo in HD. E qui Monti e Passera avranno molto da dire, visto che hanno stabilito che la cessione delle nuove frequenze dovrà essere “onerosa”. Giusto, col problema però che quest’anno la Rai sta come sta e Mediaset a occhio e croce ha un -7% di raccolta pubblicitaria rispetto all’anno scorso.
E quindi il rischio è che nel medio periodo l’arretratezza tecnologica della trasmissione in SD cominci a pesare in modo sostanziale, soprattutto sulle fasce di pubblico giovani e “centrali” (insomma, quelli che riescono a usare contemporaneamente due telecomandi senza andare in deliquio).
Ecco perché ho la vaga impressione che prima poi gli insormontabili ostacoli posti dal Pdl a qualunque cambiamento, tanto per fare un esempio, nella governance Rai, troveranno magicamente composizione in un “accordo più ampio”. In cui anche la questione delle frequenze, come molte altre, troverà in qualche modo una strada.
Quante cose può fare un iPad.

1 commento:

  1. Tutto giusto. Secondo te ha un futuro il 3D senza occhiali? Si tratterebbe di una definizione di 3.840 x 2.160 pixel, molto di più dell'HD (e anche dell'iPad 3), come nel TV Toshiba presentato a Berlino IFA 2011, e che costa per ora 7.999 euro: 8.000 con il caffè. Non mi dilungo sulle 9 immagini generate automaticamente da vari punti di vista, con diversi e predefiniti angoli di visualizzazione, con la telecamera che fa la ricognizione della posizione dello spettatore e determina la coppia di immagini (una per ciascun occhio) da mostrare sullo schermo. Io credo che, quando ci avranno venduto l'HD, passeranno subito al 3D. Non è solo però una questione di marketing: il 3D è immersivo, una nuova estetica.

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