lunedì 13 febbraio 2012

Ritornano i grandi ascolti?


Il Superbowl 2012, l’evento televisivo più importante d’America, ha raccolto sulla NBC, secondo Nielsen, 111 milioni e 300mila spettatori, l’ascolto più alto degli ultimi anni (nel 2011: 111 milioni, nel 2010: 107 milioni).
Sabato Italia’s Got Talent ha portato a casa quasi 9 milioni di telespettatori (34,53%).
Il paragone è incongruo ma fa capire come le ipotesi che avevamo paventato qualche mese fa su un ritorno di fiamma della tv generalista di fronte alla crisi economica (per favore, non spiegate tutto con la neve!) sembrerebbero confermarsi. D’altronde Fiorello non ha avuto bisogno di alcun blizzard per raccogliere 12 milioni di spettatori.
E’ un segnale positivo per Sanremo? Potrebbe, visto che tra l’altro Mediaset gli ha asfaltato la strada  (niente Zelig e niente Maria questa settimana). Potrebbe ma non è certo, perché la ciofeca è sempre in agguato.

Adriano Celentano
Perché quello che si può capire da questo ritorno di fiamma (tendenziale? Strutturale? Congiunturale?)  dell’ascolto generalista è che chi torna ai tasti 1 e 5 del telecomando si aspetta ciò che nella sua memoria era il grande intrattenimento generalista: qualcosa di anticiclico, antidepressivo e rassicurante, ma anche qualcosa che è in grado di costituire un piccolo o grande evento. Oggi quindi i grandi canali generalisti hanno una carta da giocarsi per l’immediato e anche per il futuro: ma i tagli nei costi fanno fatica a convivere con questa opportunità, che significa investimenti: oculati, sì, ma investimenti. Oppure innovazione geniale. Non è una sfida facile, vedremo come se la caveranno gli strateghi dei grandi broadcaster.

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