mercoledì 22 febbraio 2012

Rai e canone ai PC. No, non è la BBC

Avviso della BBC (2012)

Ogni volta che si tocca il canone Rai è un casino. E non perché la Rai abbia sempre torto. Ma perché finisce per avere torto anche quando ha ragione.
Io pago un canone per casa e uno speciale per la mia società (molto più alto). Ok, sarebbe curioso che una società che produce programmi televisivi non avesse un televisore negli uffici. E va bene così. Inutile dire che molti locali pubblici, bar, alberghi, aziende non pagano il canone speciale. Mentre magari pagano Sky. Allora cosa fa la Rai? Stabilisce che tutte le aziende che hanno una connessione internet, in quanto in grado di vedere www.rai.tv, devono pagare il canone. Anche se non hanno neppure un televisore. E’ una mossa efficace? Indovina. Certo non è una mossa popolare. E non ha retto, perché populisti e demagoghi si sono fusi con il popolo della rete per dire che non si deve pagare. Così invece di far pagare quelli che evadono si coalizza un fronte dentro al quale ci sono quelli che non dovrebbero pagare e quelli che dovrebbero pagare. E si fa la figura dei nemici di internet, per avendo un sito (www.rai.tv) che viene visualizzato da milioni di persone. Un successone.
Sono andato a vedere per curiosità cosa succede in Inghilterra, la patria della BBC, servizio pubblico modello (squillo di tromba).
Il Television Detector della BBC
Ovviamente anche in Inghilterra c‘è un movimento contro il canone. Basta leggere BBCresistance.com: “In an age of virtually infinite digital choice, the BBC licence fee is unfair and cruel”.
Ma la BBC è la BBC. La sua spendibilità sociale è più alta, e così riesce tra mille mugugni a farsi pagare 145 sterline di licence fee (più di 170 euro). Dal 2004 ad oggi il canone BBC è aumentato di 30 Euro (da 121 sterline a 145) mentre il canone Rai è aumentato di 12 euro e 40 centesimi. Ma è la BBC, avete presente quanto produce e la qualità di ciò che produce? E la BBC non trasmette pubblicità.
Ma sull’online? Come si regolano gli inglesi? Dice la BBC: ”Chiunque nel Regno Unito guardi o registri la televisione mentre viene trasmessa dev’essere coperto dal canone (tv licence). Ciò include la tv sui computer, i cellulari, registratori di cassette e di dvd, le consolle dei giochi  e altri apparecchi".  Ma nel concreto? Nel concreto non è il possesso di un pc o di un iPad che fa scattare l’obbligo della licence fee, ma il fatto di usarli per guardare (o registrare) la tv mentre viene trasmessa.  (Immaginatevi da noi: lei guarda la tv sul pc? E quando mai). Comunque l’uso di  iPlayer (l’equivalente della possibilità di vedere i programmi in differita data dal sito www.rai.tv) per ora non viene considerato ragione sufficiente per pagare il canone. Anche se il governo ne sta discutendo.
Sarà dura anche per gli inglesi, magari però la gestiranno meglio. E l'immagine esterna della BBC li aiuterà. Quando vuoi far pagare ci sono due metodi per farlo: quello alla Tremonti (e del governo Berlusconi) e quello di Monti. Indovinate quale non ha funzionato. 

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