Chiambretti ha risalito la china grazie a una giornata leggermente meno ardua e soprattutto grazie a ospiti più centrati sul pubblico della prima serata di Italia Uno. Altro che Ducklage (5-6%), altro che Scilipoti (6%), altro che Balestra (6%) e Alan Friedman (5%). Qua si gioca pesante: con Tamara Ecclestone e soprattutto con Rocco Siffredi. E in tarda serata con la tenzone Platinette-Giovanardi, degna di Cronache marziane.
Con gli ospiti di ieri Chiambretti è potuto ritornare ad essere Pierino: niente defatiganti doppie letture, che passano sopra il pubblico d’elezione di Italia Uno come droni; niente toni da “bravo presentatore”, che non gli si addicono. E invece finalmente ospiti che per quel pubblico sono super-generalisti, con i quali Chiambretti può lavorare di spada e di fioretto.
Tamara Ecclestone |
Rocco Siffredi è l’ospite ideale per Italia Uno. Prima di tutto per ragioni anagrafiche. Rocco Tano sta al pubblico di 20-30enni di oggi come Bonolis (quello di Bim Bum Bam) stava a quello che oggi ne ha quaranta. Rocco ha svezzato un’intera generazione (molto più dell’home video hanno fatto internet e il file sharing, anche se sono stati la rovina economica del “settore”) e lo ha fatto con il suo tono da bullo bonario, quello che non ti prende per i fondelli facendoti notare la sua certificata maggiorataggine e i suoi skill ma anzi, ti sussurra un consiglio d’amico. Rocco non ti sfotte, Rocco fa il suo e indica la strada. Per questo Rocco Siffredi, con tutte le sue nostalgie berlusconiane d’antan, è un personaggio rassicurante. Sembra dire al suo pubblico: “anche per me quei tempi sono passati, sì certo che scopo ancora ma la vita è più difficile di quanto pensassi, tasse rogne e rotture di palle, ragazzi una volta sì che ci si divertiva, sì sono un maschilista ma chissenefrega, non sono mica cattivo, anzi sono un po’ disincantato. Lo faccio per celia e un po’ per non morire. E alla fine, come Petrolini, alla tipa in questione potrei chiedere: Ti è piaciato?”.
Ecco, Siffredi è lo spleen di questa generazione. E poi li prendiamo anche per il culo con la storia del posto fisso.
Carino, però l'attore a cui ti riferisci si chiama Dinklage, non Ducklage. ;-)
RispondiEliminaHai ragione, lapsus
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