sabato 31 marzo 2012

Addio Rodolfo Cimino, un giorno ti studieranno


Topolino e la Collana Chirikawa, testi e matite di Romano Scarpa, chine di Rodolfo Cimino (c) Disney, 1960
Questo blog si occupa di media e ogni tanto è bene ricordarci che i media non sono solo la tv e internet. Se hai un'età sopra i trentacinque è plausibile che la tua formazione sia stata determinata più dalle letture giovanili che dalla televisione. E per letture giovanili intendo in primo luogo i fumetti. E parlando di fumetti, in primo luogo i fumetti disneyani. E parlando di fumetti disneyani, se non altro per un fatto quantitativo, in primo luogo le storie disneyane scritte e disegnate dagli autori italiani. Storie come quelle di Romano Scarpa, di Giambattista Carpi, di Pierlorenzo De Vita, di Giorgio Cavazzano, che sono state pubblicate e lette non solo in Italia ma quasi in tutta Europa (soprattutto in Germania, Francia e nei paesi nordici) dalla metà degli anni sessanta in poi.
Rodolfo Cimino
Siamo per molta parte figli di quelle letture, figli di quel topo e di quel papero. Ieri è morto Rodolfo Cimino, che era stato l'inchiostratore delle migliori storie di Romano Scarpa, come Topolino e la collana Chirikawa, una sorta di noir hitchcockiano che gli sceneggiatori americani della Western (a parte il sommo Barks) neanche se lo sognavano. In seguito Cimino aveva scritto le sceneggiature per centinaia di altre storie, più o meno una per ogni numero di Topolino per altri vent'anni.
Il giacimento di creatività, di alto artigianato e in alcuni casi di arte vera e propria che è stata la fabbrica mondadoriana e poi disneyana cresciuta attorno al settimanale Topolino aspetta ancora una valutazione adeguata ai suoi meriti. Prima o dopo la cultura italiana dei media, ormai così distratta dal contingente da aver perso la capacità e anche la voglia di studiare dovrà pur riscoprire, anche solo in termini linguistici, quella lunga, importante storia.
Una storia disneyana di Rodolfo Cimino con il personaggio di sua creazione, Reginella (c) Disney

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