sabato 7 gennaio 2012

Anche Real World passa ad Avid

Il cast di The Real World, il primo reality della storia
[UPDATE: Mark Raudonis di Bunim/Murray ha spiegato diffusamente perché il gigante del reality americano ritorna ad Avid in un'intervista a Creative Cow, che trovate qui.]
Tutti i blog americani sui media stanno dando molto spazio alla notizia che anche quelli della Bunim/Murray Productions (e chi diavolo sono? Sono quelli che hanno inventato vent’anni fa i reality, con The Real World, su MTV) hanno deciso di mollare Final Cut Pro. Final Cut è il software di montaggio più diffuso al mondo, creato dalla Apple e dalla stessa abbandonato sul bagnasciuga quest’estate, quando in pratica la casa di Cupertino ha iniziato a dismettere la Divisione “Pro Applications” e si è votata definitivamente alla caccia di una selvaggina più grossa e profittevole, le masse dei consumatori di devices come iPhone e iPad, per le quali è stato scritto il nuovo FCPX.

 Bunim/Murray (gli stessi che attualmente producono reality come l’orrida e meravigliosa Keeping Up with the Kardashians, in Italia su E!,  e Project Runway) hanno annunciato di essere passati armi e bagagli ad Avid. Ovviamente la società del Media Composer ne ha dato subito notizia. Per gli addetti ai lavori: la nuova pipeline di Bunim/Murray sarà basata su Media Composer 6 e le sue stazioni saranno interconnesse a uno storaggio Avid ISIS. Nei mesi scorsi si era  saputo dei mugugni dei settori tecnici di BBC e Disney, alcune delle grandi aziende che negli anni scorsi erano passate in parte al sistema Apple, dedicando a quella transizione importanti investimenti. Il costo è prima di tutto umano (riaddestrare i montatori e in certi casi i producer a montare con un sistema che in passato era stato abbandonato perché costoso, rigido e antiquato). Ma con la nuova release (Media Composer 6) tutto sembrerebbe più semplice: la Avid ha imparato duramente la lezione del mercato e ha riscritto il software in una versione più aperta, come abbiamo spiegato anche in un post che trovate qui. In pratica MC6 può lavorare con i computer Apple e le schede (Aja, Blackmagic, Matrox) già usate per Final Cut (cosa che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile) e può leggere il codec Apple più diffuso, ProRes. Basta che le workstation siano abbastanza potenti. E sennò si torna al vecchio (sob) Pc Windows, visto che a Infinite Loop pare sia stato archiviato il progetto di un nuovo Mac Pro e le torri di due anni fa cominciano a mostrare segni di vecchiaia (velocità dei processori, espandibilità ecc.). Perfino Blackmagic, la super-vitale società che ha comperato il glorioso DaVinci, farà uscire tra poche settimane il più famoso software di color grading in una versione per Windows.
La GUI di Media Composer 6


L’interrogativo rimane sempre lo stesso: visto che Apple è seduta su una montagna di dollari (caso più unico che raro nella situazione attuale) era così difficile mantenere un presidio nel settore, quello professionale fatto di grafici, montatori, musicisti, creativi, che le ha dato lustro e, come si dice adesso, “brand”? Non è che anche dalle parti di Infinite Loop hanno smesso di pensare “out of the box”?
[P.S.: Ho cinque licenze Final Cut Pro, maledizione].

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